Missioni Consolata - Ottobre 2014

70 amico OTTOBRE 2014 Voce di Pietro C ari fratelli e sorelle, oggi c’è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande urgenza la missione ad gentes, a cui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a partecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata «in uscita». La Giornata Missionaria Mondiale è un momento privilegiato in cui i fedeli dei vari continenti si impegnano con preghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegno delle gio- vani Chiese nei territori di missione. Si tratta di una celebrazione di grazia e di gioia. Di grazia, perché lo Spirito Santo, mandato dal Padre, offre sag- gezza e fortezza a quanti sono docili alla sua azione. Di gioia, perché Gesù Cristo, Figlio del Pa- dre, inviato per evangelizzare il mondo, sostiene e accompagna la nostra opera missionaria. Proprio sulla gioia di Gesù e dei discepoli missionari vorrei offrire un’icona biblica, che troviamo nel Vangelo di Luca (cfr 10,21-23). 1 . L’evangelista racconta che il Signore inviò i settantadue discepoli, a due a due, nelle città e nei villaggi, ad annunciare che il Re- gno di Dio si era fatto vicino e preparando la gente all’incontro con Gesù. Dopo aver compiuto questa missione di annuncio, i discepoli tornarono pieni di gioia: la gioia è un tema dominante di questa prima e indimenticabile esperienza missio- naria. Il Maestro divino disse loro: «“Non rallegra- tevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: "Ti rendo lode, o Padre". (…) E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi ve- dete"» (Lc 10,20-21.23). Sono tre le scene presen- tate da Luca. Innanzitutto Gesù parlò ai discepoli, poi si rivolse al Padre, e di nuovo riprese a parlare con loro. Gesù volle rendere partecipi i discepoli della sua gioia, che era diversa e superiore a quella che essi avevano sperimentato. 2 . I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti del potere di liberare la gente dai demoni. Gesù, tuttavia, li ammonì a non rallegrarsi tanto per il potere ricevuto, quanto per l’amore ri- cevuto: «perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10,20). A loro infatti è stata donata l’espe- rienza dell’amore di Dio, e anche la possibilità di condividerlo. E questa esperienza dei discepoli è motivo di gioiosa gratitudine per il cuore di Gesù. Luca ha colto questo giubilo in una prospettiva di comunione trinitaria: «Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo» rivolgendosi al Padre e rendendo a Lui lode. Questo momento di intimo gaudio sgorga dall’amore profondo di Gesù come Figlio verso suo Padre, Signore del cielo e della terra, il quale ha nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti, e le ha rivelate ai piccoli (cfr Lc 10,21). Dio ha nascosto e rivelato, e in questa preghiera di lode risalta soprattutto il rivelare. Che cosa ha ri- velato e nascosto Dio? I misteri del suo Regno, l’affermarsi della signoria divina in Gesù e la vitto- ria su satana. Dio ha nascosto tutto ciò a coloro che sono troppo pieni di sé e pretendono di sapere già tutto. Sono come accecati dalla propria presun- zione e non lasciano spazio a Dio. Si può facil- mente pensare ad alcuni contemporanei di Gesù che egli ha ammonito più volte, ma si tratta di un pericolo che esiste sempre, e che riguarda anche di Papa Francesco Il Messaggio del Santo Padre Francesco per l’88^ Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra dome- nica 19 ottobre 2014. Una Chiesa nata «in uscita» Leonora Giovanazzi/Flickr.com

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