Missioni Consolata - Ottobre 2014
tubercolosi, lebbra, Hiv/Aids ed Ebola (che sembrano essere malat- tie quasi specifiche del Sud del mondo), perché non parlare anche di una malattia così diffusa che, tra l’altro, colpisce (e uc- cide) anche parecchi dei nostri missionari?». A RISCHIO DI SCHIAVITÙ Come fare a essere liberi? Caro padre, desidero ringraziare tan- tissimo per l’editoriale «A rischio di schiavitù» pubblicato nel n. 8/9. Non posso, purtroppo, che condividere quanto esprime riguardo la «dissociazione» in cui vi- viamo. La normativa ri- conosce tanti diritti di cui siamo titolari come citta- dini, in realtà si vive co- me «sudditi» tenuti a pa- gare tasse di ogni gene- re, «obbligati» a consumare altrimenti si viene riconosciuti come responsabili della caduta del Pil, condizionati da mode e indotti ad avere bisogni inutili, ecc. Come fare per esercitare in pienezza la libertà di de- finire se stessi e di sce- gliere il proprio modello di vita? Non ho una ri- sposta o meglio non pro- vo a rispondere perché sono coinvolta in prima persona. Cerchi di essere sempre acuto nelle riflessioni perché si possa avere u- na coscienza «critica» e non la si perda. Milva Capoia Collegno, 17/08/2014 Ha scoperto l’acqua calda Il 1° commento a caldo sul suo editoriale 8/9 è: «Ha scoperto l’acqua calda!». Sai che novità che siamo tutti schiavi di un sistema opprimente, di cui non è possibile li- berarsi ed evitare di es- sere complici. Rileggo l’articolo un paio di volte e noto una vena di tristezza e mi dico, «Ma che strano, parlava tanto di amore, di gioia, di gaudio, e adesso cam- bia tono!». C’è forse un sms che vuole trasmet- terci tra le righe? Che siamo tutti schiavi non è una novità [...]. Ma tor- niamo al suo editoriale: perché finisce con una domanda? È pura strate- gia e/o sottile tattica psi- cologica? Chissà che al prossimo numero non ci dia anche la risposta. «L’attendia- mo con ansia». Mi faccio portavoce dei lettori par- lando al plurale. Onesta- mente mi incuriosisce vedere se ci sarà rispo- sta oppure se l’attende da noi... quanto siamo di- sposti a lottare per la li- bertà? Emanuela email 15/08/2014 Ho concluso l’editoriale con una domanda perché tutti, più o meno consape- volmente, siamo nella stessa bagna. Libertà e schiavitù sono collegate in maniera talmente intrica- ta da sfuggire a soluzioni facili. E io non ho la solu- zione in tasca. Quel poco che ho capito in questi an- ni è che la libertà non si acquisisce per diritto na- turale, si conquista. Anzitutto occorre rendersi conto che si è schiavi. E questa è la parte più diffi- cile. Sembra ovvio, ma quante volte stiamo bene nella nostra schiavitù (di- pendenze, abitudini, mo- de ...). In fondo la schia- vitù dà sicurezza, automa- tismi, riferimenti stabili, modelli collaudati, appro- vazione. La libertà fa pau- ra, perché è responsabi- lità, rischio, inedito, rela- zione, creatività. È «essere liberi», non «a- vere la libertà». Se nel mio scritto può es- serci un po’ di tristezza, essa viene dal vedere tan- ti, giovani soprattutto, che credono con tutto il cuore 6 MC OTTOBRE 2014 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com di essere liberi perché trasgrediscono e sballa- no, chattano e twittano, e non si rendono conto di essere invece omologati, usati, programmati e svuotati dei valori veri della vita, quelli che solo la libertà può dare. «Come fare per esercitare in pienezza la libertà?» e «quanto siamo disposti a lottare per la libertà?», sono domande che ci dob- biamo fare ogni giorno mantenendo alto il nostro livello di coscienza, creando dentro di noi una resistenza attiva a tutto ciò che è ovvio, scontato, accettato da tutti, martel- lato dai media, venduto nei nuovi templi della nuova prostituzione sa- cra, ... ohps, qui corro troppo. Non penso di essere un guru e non ho ricette da dare. Attraverso le pagine di questa rivista che ho il piacere, e anche l’onere, di dirigere, cerco/cerchia - mo di offrire un servizio di informazione e riflessione che non sia ovvio e banale a favore di un cammino di libertà da fare insieme. ALFREDO Mi permetto di allegare una composizione che ho dedicato a mio cugino Al- fredo, di 91 anni, che vive da solo a Genova Sestri e che riesce ancora a con- durre un’esistenza digni- tosa usufruendo della sua pensione e dei pro- dotti dell’orto che coltiva ogni giorno con cura e passione. Grazie, Alfredo, perché testimoni il mistero e la grandezza della vita, tessuta con affetti profondi, passioni intense, tenacia quotidiana, piccoli gesti ripetuti, delicate premure, curiosità sempre attive, ricordi mantenuti vivi e progetti inesauribili! Milva Capoia Collegno, 17/08/2014 Perdoni se della composi- zione per Alfredo ho la- sciato solo la parte finale che sintetizza la figura di un uomo con tanta voglia di vivere. Impossibile pub- blicare tutto il lungo testo. ANCORA TASSE Caro padre Gigi, la sua risp osta alla mia «pagare le tasse» ( MC 7/2014, pa g. 5 ) mi sem- bra troppo semplice e vorrei dire il perché. Ha ben ricorda to che la Chiesa, seg uendo i prin- cipi e dover i espressi nei comandam enti e nei vari documenti ecclesiali, ha spiegato in abbondanza il perché p agare le tasse è doveroso per un cri- stiano. Per ò è anche vero che l’acqua pura di que- sta fonte (l a Chiesa) si trasforma e si espande in una paludosa inosser- vanza. È perché abbiamo cattivi maestri o siamo noi credenti, trascinati dallo splendido luccichio dell’oro, a essere insen- sibili ai nostri doveri so- ciali? Il fatto è che noi cristiani cattolici sulla dottrina della Chiesa sia- mo rimasti (incolpevol- mente) a un livello di asi- lo infantile. Papa Francesco mette la faccia con la «scomuni- ca» ai mafiosi… Poi cosa succede? L’inchino della (statua della) Madonna davanti alla casa del ma- fioso e lo sciopero di ma- fiosi alla messa del car- cere. Allo stesso tempo i preti che denunciano la corruzione sociale, ven- gono cacciat i ed emargi- nati, i mafios i (con delitti e omicidi sul la coscien- za) e i corrot ti invece si devono pote r comunica- re! Non riesc o a racca- pezzarmici… come si de- vono intende re e valutare questi event i ? Un caro saluto, Gio vanni Besana 12/07/2014 Non posso c he dissentire dall’ex sinda co ( cf. sem- pre MC 7/20 14, pag. 5 ) quando affer ma che il
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