Missioni Consolata - Ottobre 2014

OTTOBRE 2014 MC 59 nuta poi Unione Africana) e alla fondazione della Comunità dell’A- frica orientale (con il Kenya di Jomo Kenyatta e l’Uganda di Mil- ton Obote). L’arrivo al potere di Idi Amin ebbe riflessi negativi anche su questo progetto. Obote fu co- stretto a lasciare la sua terra dopo il colpo di stato: lui insieme a molti dei suoi sostenitori dovettero rifu- giarsi proprio nella Tanzania di Nyerere. Le tensioni alla frontiera tra i due stati s’intensificarono. In- tanto la situazione in Uganda pre- cipitò, per effetto dell’espulsione dal paese di buona parte della co- munità asiatica (circa 80mila ven- nero allontanati): un’azione che ebbe ripercussioni sul piano eco- nomico interno, poiché i commer- cianti, in particolare indiani, dete- nevano le redini di importanti im- prese e il loro operato era fonda- mentale per quanto riguarda i rap- porti commerciali con l’estero. I loro beni furono confiscati, uffi- cialmente per distribuirli agli ugan- desi, ma di fatto venne tutto acca- parrato da Amin e amici. Ciò acuì la crisi economica interna. In que- sta crisi, tra torture, sparizioni e assassini, nel 1978 gruppi militari ugandesi, invasero la regione tan- zaniana del Kagera, nel Nord Ovest del paese. Fu così che si aprì il conflitto tra Uganda e Tanzania. A sostegno di Amin, intervenne il generale libico Muammar Ghed- dafi, mentre importanti appoggi alla Tanzania giunsero da Algeria, Angola e Mozambico. Nell’aprile 1979, militari tanzaniani e le forze di liberazione ugandesi entrarono nella capitale Kampala, e riusci- rono a deporre il regime dittato- riale, spingendo alla fuga il gene- rale Idi Amin, che divenne esiliato e mai più fece ritorno nella sua terra d’origine. Morì il 16 agosto del 2003, in un ospedale della città saudita di Jedda. Julius Nyerere morì anni prima, il 14 ottobre 1999, di leucemia, in un ospedale di Londra. non nascondendo le sue simpatie verso il regime nazista di Hitler. Paradossalmente, talune cancelle- rie occidentali, critiche di certi ec- cessi «socialisti» del predecessore Obote, salutarono positivamente questo colpo di stato non immagi- nando quello che Amin avrebbe compiuto. Nel frattempo, la Tan- zania, ex Tanganica e ex Zanzibar diventati indipendenti dal protet- torato della Gran Bretagna senza alcun spargimento di sangue, stava cercando una «terza via» in campo politico ed economico ri- spetto al capitalismo-liberismo e al marxismo-comunismo. Julius Nyerere, nel 1967, promulgò la Di- chiarazione di Arusha con la quale furono delineati i principi dell’ uja- maa (traducibile dallo swahili come «famiglia estesa»), un socia- lismo, o meglio comunitarismo, di matrice africana con cui si voleva recuperare quel forte spirito di so- lidarietà e fratellanza, indebolito con l’arrivo del colonialismo e con l’introduzione della proprietà pri- vata. Julius Nyerere, allo stesso tempo, cercò di promuovere la vi- sione panafricanista, tanto da spingere alla nascita dell’Organiz- zazione per l’Unità Africana (dive- # Pagina precedente : Godfrey Madaraka Nyerere e Jaffar Amin giunti in vetta al Kilimangiaro. Immagine tratta dal film docu- mentario di Jim Becket. # Qui sopra : Jaffar Amin al campo base Karanga (altezza 3963 m). © Madaraka Nyerere

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