Missioni Consolata - Ottobre 2014
32 MC OTTOBRE 2014 I l primo articolo della «Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo» recita: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e de- vono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratel- lanza». Mi sembra interessante il fatto che prima di elencare e affermare i diritti inalienabili dell’essere umano, il testo dica ciò l’essere umano è (libero, uguale agli altri in fatto di dignità e diritti, razionale e dotato di coscienza…), ed esprima il mandato uni- versale ad agire gli uni verso gli altri in spirito di fra- tellanza. L’articolo termina dunque con un appello a costruire il bene comune, a «fare il bene» perché valore condiviso, di tutti, universale. «Fare il bene» è un’attività che appartiene alla sfera dell’umano, alla legge naturale che regola l’ordine delle cose di questo mondo. Il bene non è soltanto un’idea tra- scendente che va al di là del quotidiano, la realtà dove l’individuo vive ed agisce, ma anche ciò che l’uomo mette in pratica per vivere in maniera armo- nica la sua vita sociale e politica. Quella di questo mese è dunque una pillola che può essere assunta da chiunque, credente o non cre- dente, per il solo fatto che punta alla felicità del- l’uomo nella sua dimensione personale e sociale, in- dipendentemente dalle convinzioni di carattere filo- sofico, culturale o religioso. Del resto, chi non vor- rebbe poter condurre una vita armonica, felice e se- rena? Chiaramente, letto in ottica cristiana, il consiglio di Giuseppe Allamano assume una profondità ulte- riore. Il precetto di fare il bene si radica nella mis- sione propria dell’uomo di continuare l’opera crea- trice e redentiva di Dio. Dio crea, e vede che quanto creato è buono. Questa bontà deve essere preser- vata perché il disegno di Dio non comprende il male, se non come frutto di un esercizio improprio della libertà dell’uomo. Anzi, nel progetto originale, l’uomo viene nominato il custode della creazione, creato a immagine e somiglianza di Dio, creato buono per fare il bene. Tuttavia, basta poco per rendersi conto come le cose non funzionino esattamente così. Anzi, basta vivere in maniera cosciente per costatare come il «I miei anni sono più pochi, ma fossero pur molti, voglio spenderli in fare il bene e farlo bene: io ho l’idea del Ven. Cafasso, che il bene bi- sogna farlo bene, e non ru- morosamente» (Conferenze IMC, I, 116) . U n tempo si usava portare a scuola un qua- derno, lasciarlo nelle mani dei compagni affinché ciascuno a turno potesse scrivere un messaggio, un augurio o fare sempli- cemente una decorazione come ricordo. Ovvia- mente anche l’insegnante era chiamata in causa e doveva corredare le pagine di tutti gli alunni con un saluto, un disegno, una massima beneaugu- rante. Ricordo a questo proposito una storiella che si raccontava in casa, forse proprio nel pe- riodo in cui era iniziato questo scambio di diari anche con i compagni miei e di mio fratello. La maestra di non ricordo più quale membro della nostra famiglia aveva restituito il quaderno al mio povero parente con tre o quattro pagine strap- pate e diverse cancellature ancora visibili, segno evidente che l’operazione le era costata fatica e si era dimostrata più complicata del previsto. Il ri- sultato di tanto sforzo, condensato in una mas- sima scritta a incoraggiamento morale del mio congiunto, prendeva forma alla fine di tutta quella devastazione. Era una sorta di testamento spirituale che potesse rimanere a imperitura me- moria del corpo docente (cosa che di fatto av- venne), il cui testo recitava: «Fai bene ciò che fai!». Era chiaro l’intento educativo che sottoli- neava l’importanza di mettere impegno nel fare le cose, agendo in modo consapevole e non tra- sandato. Peccato che in quell’occasione alla pre- dica non fosse seguita un’applicazione adeguata. Sulla necessità di fare il bene, in effetti, vi sono poche controversie. Il problema, semmai, è riu- scire a farlo bene. 8. FARE BENE IL BENE … E SENZA RUMORE Pillole « Allamano» contro il logorio della vita moderna a cura di Ugo Pozzoli
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