Missioni Consolata - Ottobre 2014
OTTOBRE 2014 MC 31 MC RUBRICHE hanno piuttosto a che fare con la scuola per artisti di Marrupa, a un’ot- tantina di chilometri da Maúa, dove padre Frizzi incoraggia e ispira il la- voro di tanti giovani scultori e pittori. Camminando per Maúa colpisce la vi- talità del mercato e, di sera, le note di musiche mozambicane miste a hit in- ternazionali che fanno vibrare i muri della missione e accompagnano fino a mezzanotte il flusso di gente che compra pane e carne e vende pro- dotti della machamba , dell’orto, o abiti di seconda mano che vengono dall’estero. «Questo è un business a volte molto dannoso», spiegano i missionari. L’industria tessile locale, tolta la produzione di capulanas - il telo che le donne avvolgono intorno alla vita o usano per legarsi i bambini alla schiena - subisce la concorrenza di tutti questi abiti che, arrivati dal Nord del mondo a volte sotto forma di carità, di fatto riducono sempre più la quota di mercato per i produttori locali di abbigliamento. Cuamba, fra informatica e malnutrizione Sulla strada fra Maúa e Cuamba ad attirare l’attenzione sono principal- mente due cose: i camion che tra- sportano grossi rotoli di foglie di ta- bacco – diffusi a dire il vero in quasi tutto il Niassa – e un carro armato a bordo strada, buttato lì da chissà quanto tempo e ormai dello stesso colore della polvere della strada. La guerra è finita da vent’anni ma le ci- catrici sono ancora bene in vista. A Cuamba i missionari gestiscono va- rie attività, fra le quali una copisteria e libreria che serve studenti e com- mercianti fornendo loro la possibilità di digitare e stampare documenti. «Quella della digitazione è un’attività molto richiesta», conferma padre Willy Kiowi, «qui avere a disposizione un computer non è certo alla portata di tutti». Il corso di informatica orga- nizzato nel centro di formazione della missione è molto apprezzato e fre- quentato proprio perché avere com- petenze informatiche può fare la dif- ferenza nella ricerca di un impiego. «Tante aziende che lavorano nel set- tore del tabacco chiedono proprio questo», ricordava a Maúa padre Edilberto Maza: «Giovani in grado di usare un foglio di calcolo e di compi- lare documenti». Ma, accanto a queste attività legate allo sviluppo economico del paese, i missionari affrontano anche problemi come quello della malnutrizione. Nel centro nutrizionale a due passi dalla parrocchia, il sabato si svolge l’incon- tro con le mamme e i bambini. Le prime ricevono la formazione nutri- zionale dalla responsabile del centro mentre i piccoli, spesso evidente- mente malnutriti, vengono pesati e seguiti anche grazie alla collabora- zione di una laica portoghese. «E pensare che questo potrebbe risol- vere una buona parte del problema», dice padre Julius indicando un albe- rello diffuso in tutto il Mozambico. Si tratta della moringa, una pianta le cui foglie hanno un potenziale nutrizio- nale impressionante. «Eppure qui la moringa si usa solo come ultima spiaggia, quando non ci sono più carne o pesce o altre verdure. Il pro- blema principale è la mancanza di informazione e per questo la forma- zione delle mamme diventa un’atti- vità fondamentale». Chiara Giovetti ___________________________ Continua sul prossimo numero. La scorribanda in Mozambico ci por- terà attraverso le missioni di Gurue, Nampula, Tete, Fingoé, Inhambane, Nova Mambone e Gui ú a.
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