Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014
suto un anno a Ostia. Era il 1974 e Golda Meyer si era accordata con Nikita Kruscev per concedere un esodo degli ebrei russi che erano pesantemente discriminati. Allora Victoria frequentava la prima ele- mentare a Kiev (Ucraina), ma la famiglia era originaria di Harkov, al confine con la Polonia. Per emi- grare occorreva pagare al fine di ottenere un invito. Israele offriva subito cittadinanza, sanità e la- voro, ma c’era la guerra. Arrivati a Vienna, il padre, decise di an- dare in Italia, dove la famiglia venne sistemata a Ostia, in attesa di partire per l’America. Chiedo a Victoria il significato del suo cognome, Sugarman. «Ho mantenuto il nome del mio primo marito. Suo padre era arrivato a Ellis Island (New York) dalla Polo- nia. Aveva un nome difficile; deci- sero così di dargli il nome del suo mestiere, pasticcere, obbligan- dolo ad abbandonare il nome di famiglia originale. Victoria cono- sce Shakespeare, sorride e cita una bella frase da Romeo e Giu- lietta: «A rose by any other name would smell as sweet» (una rosa avrebbe lo stesso profumo anche se si chiamasse in un altro modo). A tavola conosco altri volontari. André è un giovane ingegnere, nato a Minsk (Bielorussia) da fa- miglia agiata, che appena è stato possibile ha chiesto di emigrare in Canada. Ci sono riusciti nel 2005, pagando una bella cifra. Il padre fu minacciato, pistola alla tempia, e costretto a lasciare tutti i suoi affari in patria. VICTOR febbraio Victor il tassista è venuto a pren- derci per portarci a Leòn, domani proseguiremo per la laguna di Apoyo. Nei venti minuti di tra- gitto racconta la storia della sua famiglia, originaria di Las Penitas. Il padre era un povero pescatore con una famiglia numerosa, che si rendeva conto delle ingiustizie più giovane ma piena di energia, Mertxe ha creato negli anni un’o- pera importante per promuovere la donna attraverso i consultori, l’educazione, il lavoro, il fotovol- taico e il microcredito. Ha scelto un nome indio, Xotchil, ed è riu- scita a coinvolgere oltre 500 donne in un distretto agricolo di 9000kmq. I finanziamenti arri- vano dalla Municipalità Basca, da sempre attenta ai bisogni dei paesi poveri. gennaio Victoria è arrivata da Toronto e fa parte di un gruppo di 50 volontari che hanno base nel nostro al- bergo. Sono dentisti e tecnici ca- nadesi, soci della Ong Kindness in Action , che lavoreranno per qual- che giorno in un piccolo ospedale della regione. Prendiamo il caffè insieme e scopro persone posi- tive, felici di fare questa espe- rienza. Ciascuno di loro ha una storia da raccontare. Victoria è stata in molti paesi ed è alla sua quarta esperienza in Ni- caragua. Ricorda con dolore la miseria estrema trovata nei vil- laggi montani del Guatemala, mentre in Cambogia vide una po- polazione sfruttata in modo ci- nico, senza diritti e possibilità di riscatto. Victoria capisce l’ita- liano, perché da bambina ha vis- NICARAGUA
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