Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014
46 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2014 Pregiudizi e credibilità dei genitori «Non ho avvertito pregiudizi nei confronti del mio essere una madre single ma, spesso, ho per- cepito compassione da parte di altri genitori e un irrigidimento verso i nomi arabi dei bambini. Sguardi circospetti di circostanza mi accompa- gnano ma, con il tempo, sono diventata forte e la compassione, come il disprezzo altrui, mi fa sorri- dere. Riuscire a crescere da sola i miei bambini e a guadagnarmi, giorno dopo giorno, il loro ri- spetto e affetto, mi ha insegnato molto. Con l’età si rischia di dimenticare le emozioni e i senti- menti che si avvertivano nell’infanzia e nella fan- ciullezza. Innalzarmi al loro livello e mantenere viva la bambina che c’è in me, mi aiuta a capire e a dialogare con i miei figli, mi aiuta a essere co- erente e credibile. Quello che cercano i bimbi di oggi è solo questo: credibilità. Una dote che può regalare loro quell’equilibrio interiore utile per vivere con un po’ di serenità questa vita». Disoccupazione al femminile In Italia il calo dell’occupazione è quasi esclusi- vamente maschile. [...] mentre per l’occupa- zione femminile, dopo il calo del 2009, si os- serva una crescita nel 2011 e nel 2012. Nel 2013, con l’aggravarsi del quadro recessivo an- che per le donne, si evidenzia una diminuzione dell’occupazione (-128 mila unità, pari a -1,4% rispetto al 2012). Nel complesso dei cinque anni della crisi (2009-2013), l’occupazione degli uo- mini si è ridotta del 6,9%, a fronte di un calo dello 0,1% per le donne. Soltanto una parte dell’occupazione femminile ha però tenuto con la crisi. La quota di donne occupate continua a essere molto bassa (il 46,5%), di 12,2 punti inferiore al valore medio della Ue28 . La sostanziale tenuta registrata in Italia è il risultato di un insieme di fattori: il con- tributo delle occupate straniere, aumentate di 359 mila unità tra il 2008 e il 2013 a fronte di un calo delle italiane di 370 mila unità (-4,3%), la crescita delle occupate con 50 anni e più per l’innalzamento dell’età pensionabile e quella di coloro che si immettono nel mercato del lavoro per sopperire alla disoccupazione del partner. Nella fascia di età tra 15 e 49 anni , il tasso di occupazione cala per tutte le donne, non solo per le giovani che ancora vivono all’interno della famiglia e che sono state maggiormente colpite dalla crisi, ma anche per le madri sole, quelle in coppia con o senza figli e le single. Il tasso di occupazione delle madri è pari al 54,3 per cento, mentre sale al 68,8 per cento per le donne in coppia senza figli. [...] Aumentano le donne breadwinner , ovvero cre- scono le famiglie con almeno una persona di 15- 64 anni in cui è la donna ad essere l’unica occu- pata, specialmente tra le madri in coppia. La crescita riguarda 591 mila famiglie (34,5% in più). Nel Mezzogiorno al loro aumento si asso- cia la riduzione delle famiglie sostenute unica- mente dal lavoro dell’uomo. Peggiora la situazione di conciliazione dei tempi di vita delle donne. Cresce la quota di donne occupate in gravidanza che non lavora più a due anni di distanza dal parto (22,3% nel 2012 dal 18,4 nel 2005), soprattutto nel Mezzo- giorno dove arriva al 29,8%. Aumenta anche la quota di donne con figli piccoli che lamentano le difficoltà di conciliazione tra chi il lavoro lo mantiene (dal 38,6% al 42,7%). Da: Istat, Rapporto annuale 2014 , pag. 85, pubblicato il 28 maggio 2014 © Gabriella Mancini Silvia Ferraris con la famiglia.
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