Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014
DOSSIER MC ITALIA, MISSIONE MADRE EMNA Emna è una donna tunisina, un’amica com- plice e solidale, una donna piena di risorse. È venuta in Italia per raggiungere il marito nel 2005, da neo sposa, e nel 2006 è diventata una mamma. Ecco la sua storia. AGOSTO-SETTEMBRE 2014 MC 43 TRE VOCI DI ESPERIENZE TRANSNAZIONALI MATERNITÀ, EMIGRAZIONE E INTERCULTURA Il contributo alla natalità dato dalle madri di cittadinanza non italiana è importantissimo. L’Istat stima che nel 2010 oltre 104 mila nascite (il 18,8% del totale) siano attribuibili a madri straniere. Le famiglie con un componente non italiano sono pari al 6,9%, un dato triplicato negli ultimi dieci anni, e le convivenze sono circa 600 mila (200 mila i matrimoni). Dati che parlano da soli dell’eterogeneità della nostra rete sociale, delle trasformazioni apportate dal fenomeno migratorio e della costruzione di una nuova geografia umana. Una tunisina e due italiane con mariti o compagni di nazionalità straniera, ci raccontano il loro essere madri nell’Italia di oggi, i sogni sul futuro e le sfide quotidiane. DI G ABRIELLA M ANCINI «M i sono laureata in scienze delle re- lazioni internazionali in Tunisia e ho lavorato per anni come assi- stente al responsabile marketing di una grossa azienda. Il mio lavoro mi piaceva, rappresentava una sfida e una nuova avventura ogni giorno, in un ambiente sereno dove il co- mune denominatore era far crescere il personale e lavorare sulla stima di sé stessi e del gruppo. Poi ho conosciuto il mio futuro marito e, sull’onda delle scelte esistenziali, l’ho seguito in Italia dove viveva e lavorava già da alcuni anni. Ho lasciato volutamente alle spalle carriera e lavoro e ho aperto una nuova pagina della mia vita. Dopo solo un anno da “italiana” sono rimasta incinta e mio marito è stato il mio grande alleato durante tutta la gravidanza. Mi ha sostenuto nell’iter della maternità: dal consultorio, agli ospedali, alle visite e, soprattutto, mi ha facilitato nella tradu- zione della lingua. Poi, pian piano, mi sono iscritta a un corso di italiano e, grazie allo studio, ho iniziato a muovermi con più facilità nel territorio. Quando si aspetta un bambino si ha bisogno di certezze: saper leggere le ecografie e capire cosa di- cono i medici diventa fon- damentale. Le sfumature della lingua e gli sguardi sono importanti». © Murat Cinar
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