Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

MOZAMBICO della Consolata. Questo spirito di fratellanza co- struttiva mitiga la solitudine e aiuta parecchio, in quanto il mis- sionario è persona come noi e l’affettività, vissuta corretta- mente, è importante per affron- tare con serenità i pesi della quo- tidianità. La politica nella capitale, e nel Mozambico in genere, è molto presente nella quotidianità della gente comune. In particolare con l’onnipotente e onnipresente Fre- limo, il partito politico, a suo tempo di marcata connotazione marxista, che è al potere da pa- recchi anni ed è uscito vincitore da una lunga e devastante guerra civile (la guerra civile in Mozam- bico, iniziata nel 1975 si è con- clusa con gli accordi di pace del 1992, ndr ). Un partito - precisa padre Fabio - che, senza timore di smentita, fa il buono e il cattivo tempo in tutto. In poche parole, senza la tessera del Frelimo in Mozambico non si lavora nello stato. Il partito anta- gonista, la Renamo, il partito na- zionalista che, nient’affatto arre- sosi per la sconfitta subìta, in vi- sta delle prossime elezioni cerca di dare filo da torcere, come può, all’avversario politico. La corruzione, in certi ambienti e per certi sostanziosi contratti, è di casa tra i politici. Pastorale di responsabilità La Chiesa missionaria (i missionari della Consolata sono in tutto il Mozambico circa una quarantina con due vescovi di recente ordi- nazione) si adopera per una cre- scita umana e spirituale della gente puntando a una pastorale il più possibile decentrata (distribu- zione dei compiti e formazione dei responsabili). Ed è anche quello che sta tentando di fare padre Fabio nelle due parrocchie di cui è responsabile a Matola. E cioè in quella più centrale di Santa Teresina del Bambino Gesù, a Liqueleva, e in quella di Santissima Maria Assunta, a Li- berdade. Compito per niente facile in quanto non mancano le resi- morto: un confratello (l’autrice si riferisce a padre Valentim Ca- male, ucciso il 3/5/2012, ndr ), che si era rifiutato di consegnare il denaro richiesto da un teppi- stello e dai suoi complici, pene- trati nell’abitazione con l’intento di consumare una rapina, a loro parere, facile. A Vilankulo - sottolinea Fabio - il contesto era molto più aperto e accogliente. Era fatto di gente semplice, allegra quanto basta (i mozambicani non sono musoni) e soprattutto generosa anche nel poco. Certamente - chiosa - an- che in quel contesto non man- cano problemi seri come strade dissestate, agricoltura appena di sussistenza (il terreno è sabbioso, rende poco e costa fatica colti- varlo), malattie endemiche, Aids, limitata scolarizzazione. Una grande partecipazione Maputo, la grande città, per quanto più confortevole per chi la vive, tende a spersonalizzare i rapporti umani. Per fortuna non mancano cordialità e collabora- zione da parte degli animatori o dei catechisti, di quelli che sono responsabili dei differenti settori della pastorale nelle parrocchie, e dei loro familiari. E di tutti coloro che, magari anche per caso, im- parano a conoscere da vicino e a stimare il lavoro dei missionari © Archivio MC

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