Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014
MC ARTICOLI AGOSTO-SETTEMBRE 2014 MC 27 friamo inoltre molte formazioni ai nostri clienti. Dall’alfabetizza- zione alla salute» racconta il gio- vane direttore nel suo caldissimo ufficio di Pont Sondé. Nell’accordo con Digicel, Fonkoze gioca il ruolo di super agente per Ttm a livello nazionale. «L’obiet- tivo di Fonkoze è migliorare le condizioni di vita delle persone più deboli e vulnerabili - ricorda Ronald -. Ogni volta che possiamo introdurre programmi per aiutare la classe più povera cerchiamo di farlo». «Il programma con Ttm è iniziato nel 2011 e progredisce bene, anche se a volte ci sono dif- ficoltà tecniche. Attualmente abbiamo tra i 100 e i 150 clienti Ttm in questa succur- sale. Il numero è stabile». Poi ci sono i piccoli agenti: «Ab- biamo molti rapporti con i piccoli agenti. Dal mese di gennaio 2014 abbiamo lanciato la possibile ade- sione, ci sono numerose richieste di iscrizione e di informazione, ma visto che abbiamo un problema tecnico non riusciamo al mo- mento a far partire il sistema». Saint-Jean Ronald ha la sua per- sonale idea sul denaro mobile: «Penso che il mobile money possa migliorare l’accesso al cre- dito dei più poveri, se non altro perché facilita alcune operazioni, come il trasferimento di soldi. Lo sviluppo delle telecomunicazioni in Haiti è buona. Ci sono i telefoni anche nei posti più remoti. Tutti possono usare Ttm». Vere applicazioni di micro finanza con mobile money in realtà sono solo all’inizio ad Haiti. Anche se sono nei programmi futuri dei due operatori. «Ricevere un cre- dito sul portafoglio Tcho tcho e poi restituirli con lo stesso. È Quello che vogliamo fare» assi- cura Allan Richardson. Secondo Georges Andy René, Haiti Pay fa già micro credito: «Nei nostri punti di servizio si possono ricevere i pagamenti con fondi dati a credito. Le banche di micro finanza distribuiscono pre- stiti sui portafogli mobili e i tito- lari di questi possono acquistare dei beni (come concimi, utensili, ecc.) presso commercianti con- venzionati, senza usare cash . Si ha così tracciabilità su come ven- gono spesi i soldi del prestito e si può verificare se sono usati per l’obiettivo previsto. Questo ri- duce il rischio finanziario per chi presta e permette di ridurre il tasso di interesse». La persona che ha ricevuto il mi- cro credito, potrà poi fare il rim- borso da qualsiasi agente, senza dover andare dalla Imf. Questo può servire a rendere più capil- lare l’attività della banca rurale. Il top manager Allan Richardson, dall’alto dell’undicesimo piano del palazzo Digicel a Port-au- Prince sostiene di guardare agli strati sociali più bassi: «Siamo convinti che questo tipo di tecno- logia può creare sviluppo in un paese. Le transazioni con com- missioni molto basse aiutano i poveri. Si possono fare operazioni con la stessa qualità della banca ma molto più facilmente. Inoltre questa tecnologia può far scen- dere i crimini. Non pensiamo sia un contesto difficile, ma dobbiamo educare la gente». E aggiunge con una so- nora risata: «Occorre far capire la regola del Btc: better then cash ! (meglio dei contanti)». Marco Bello e Gianluca Iazzolino Questo servizio è la seconda puntata dell’inchiesta sul mobile money intitolata: « Riuscirà il denaro del futuro a rendere la povertà un problema del pas- sato? ». L’inchiesta è finanziata nell’ambito del programma Inno- vation Development Reporting dell’ European Journalism Centre (www.journalismgrants.org) . Sul sito di MC saranno disponibili i video.
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