Missioni Consolata - Luglio 2014
LUGLIO 2014 MC 9 SoMAlIlAnd testi di GIANLUCA IAZZOLINO e MARCO BELLO foto di G. IAZZOLINO «n abad y Cano», «La pace e il latte». Ad Hargeisa, la capi- tale del Somali- land, lo slogan è ribadito sui muri delle case, dà nome a negozi e ri- storanti, trionfa in bocca ai So- mali che ti spiegano la distanza che passa tra il loro paese, che non ha seggio all’Onu e formal- mente non esiste, e la Somalia, più a Sud, reale come possono es- serlo delle macerie, o un buco nero di aiuti internazionali, o un titolo per l’ennesima conferenza internazionale. «Pace e latte», ovvero la stabilità politica e la prosperità. In realtà, nei 23 anni passati da quando questo estremo lembo settentrio- nale di Somalia, affacciato come una terrazza sul Golfo di Aden e sul Medio Oriente, proclamò l’in- dipendenza, sia la stabilità che la prosperità sono stati soprattutto un esercizio retorico e il prodotto di un esperimento politico che la comunità internazionale non ha capito del tutto. O forse non ha voluto capire. Perché altrimenti avrebbe dovuto ammettere che il Somaliland, un paese non ricono- sciuto dal resto del mondo, e che pertanto non riceve aiuti interna- zionali, è riuscito laddove il legit- timo governo somalo ha fallito: IncHIeStA «MobIle Money» denAro vIrtUAle / 1 IL PAESE CHE NON C’È Una storia coloniale che lo divide dalla Somalia. Indipendente dal 1991 ma non riconosciuto dalla co- munità internazionale. Il Somaliland è riuscito a mantenere l’equilibrio tra i clan e a evitare la frammen- tazione del territorio. Ha ottenuto una stabi- lità e una pace invidia- bili in Africa. Il be- stiame e le rimesse sono le sue risorse. Ma dove va il Somaliland?
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