Missioni Consolata - Luglio 2014

8 MC LUGLIO 2014 sa, il 17 marzo 1865, il p. Petitjean - missionario del Mep, poi divenuto primo vescovo di Nagasaki - venne raggiunto da un piccolo gruppo di contadini del luogo che gli chiese se «fosse possibile salutare Gesù e santa Maria». Dopo un primo mo- mento di stupore, il sacerdote si fece raccontare la loro storia: una comunità cristiana numerosa e an- cora fedele a Roma era presente nel paese sin dalle persecuzioni del 1500. (AsiaNews) PERÚ ANANAS C on il sostegno della Caritas- Perù, i piccoli produttori di ana- nas di Satipo, nella foresta amazzo- nica peruviana, sono riusciti a fare un passo avanti verso il mercato nazionale ed internazionale. Caritas Perù ha iniziato questo lavoro nel 2002, migliorando la produzione, introducendo altre varietà di ana- nas e concentrandosi sulla qualità. Attraverso questo programma la si- tuazione socio-economica di 381 fa- miglie di Satipo e Chanchamayo è notevolmente migliorata, facendo diventare imprenditori questi piccoli agricoltori, che ora riforniscono dei loro prodotti Lima e perfino alcuni paesi dell’estero. (Fides) COREA DEL NORD SPERANZE DI UNA VISITA L’ arcivescovo di Seul, Andrew Yeom Soo-jung, è il primo car- dinale cattolico ad aver messo pie- de in Corea del Nord. Il 21 maggio scorso, il porporato ha infatti var- cato la frontiera e ha compiuto una breve visita nella zona industriale di Kaesong, area dove, in base a un accordo fra i due paesi, sorgono imprese e industrie in cui lavorano fianco a fianco cittadini di Nord e Sud Corea. Il breve viaggio del car- dinale Yeom, che è anche ammini- stratore apostolico di Pyongyang, ha avuto lo scopo di visitare il com- plesso, simbolo della cooperazione tra Nord e Sud anche in un mo- mento di tensioni come quello che si sta vivendo, e di incontrare i sud- coreani che vi lavorano, lasciando loro un messaggio di incoraggia- mento e di speranza. Un portavoce del Ministero dell’unificazione della Corea, a Seul, ha dichiarato: «Spe- riamo che la visita dell’arcivescovo sia una mossa» utile a migliorare le relazioni tra Nord e Sud. La Chiesa sudcoreana tiene aperto un canale di comunicazione con il Nord attraverso la Caritas Corea, che organizza periodicamente mis- sioni umanitarie oltreconfine. (Fides) GIAPPONE KAKURE KIRISHITAN G razie a una collaborazione fra un’editrice e l’arcidiocesi catto- lica, il prossimo gennaio aprirà a Nagasaki un museo per celebrare i 150 anni dalla «riemersione» dei «Kakure Kirishitan», (i cristiani na- scosti) rimasti fedeli a Cristo e alla Chiesa nonostante la feroce perse- cuzione e la totale assenza di li- bertà religiosa durante lo shogu- nato Tokugawa del periodo Edo (1603-1867). Dopo circa due secoli e mezzo di totale clandestinità, la comunità dei cristiani sotterranei del Giappone convertiti nel XVI se- colo e rimasti fedeli alla Chiesa nonostante la totale assenza di missionari, riemerse dall’oscurità dopo l’inaugurazione della chiesa di Oura (nei pressi di Nagasaki) che il governo di Tokyo aveva con- cesso ai missionari francesi. Men- tre pregava all’interno della chie- I missionari della Consolata sono giunti a Fingoé su richiesta di mons. Inácio Saure, Imc, vescovo di Tete, una diocesi immensa, ma con pochi sacerdoti. Delle 27 missioni esistenti, poche possono contare su mis- sionari residenti, alcune sono assistite sporadicamente da gruppi itineranti e altre sono totalmente ab- bandonate. Fingoé conta 20mila abitanti e sorge vicino alla frontiera con lo Zambia a 278 chilometri da Tete sede amministrativa del distretto di Marávia. I cattolici sono poco numerosi e, in cambio, abbondano le chiese pentecostali e le sette. Nella riaperta parrocchia di Fingoé ci sono tre missionari: Franco Gioda, Eduardo Reyes e Jacinto Mwallongo. Vivono all’ombra di un’alpendra e non li intimidisce la povertà dei mezzi di fronte al grande impegno di rievangelizzare questa terra da tanti anni condannata all’abbandono a causa della guerra civile. Nei primi mesi del loro aposto- lato hanno percorso i villaggi della regione per incontrare i cattolici dispersi e tentare di riorganizzare l’attività pa- storale. Hanno già iniziato il lavoro di formazione dei ca- techisti e dei responsabili dei vari ministeri. Il 20 giugno, nel giorno della sua festa liturgica, hanno dedicato la re- staurata chiesa di Fingoé allaMadonna Consolata. Questa nuova fondazione missionaria segue le orme dei primi missionari della Consolata che, arrivati inMozambico no- vant’anni fa, avevano già lavorato in questa regione tra il 1926 e il 1933 (per approfondire si veda MC 11/2013). (Imc) MOZAMBICO: LA CONSOLATA A FINGOÉ # Mozambico - Fingoé : i padri Mwallongo, Gioda e Reyes. La Chiesa nel mondo

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