Missioni Consolata - Luglio 2014
Libertà Religiosa eredità i suoi fratelli. La Tunisia quindi aveva già fatto ben altri passi avanti. Anche se ora si sta ri- ducendo la laicità, e l’islamismo si diffonde, rimane però un Islam molto più democratico». Tutto ciò sembra confermare l’opinione di chi sostiene che la libertà religiosa si sia ridotta. «Nell’area mediorientale e norda- fricana la situazione dei cristiani oggi è più difficile di prima. Pro- prio a causa di questo background islamista. L’Islam storicamente categorizza le persone in tre gruppi: i musul- mani, che hanno tutti i diritti e do- veri. La società deve essere mu- sulmana. All’opposto c’è l’ateo. È uomo e donna. La Tunisia è l’u- nico paese islamico al mondo ad aver vietato la poligamia, che ha imposto l’uguaglianza tra uomo e donna nell’eredità, mentre il Co- rano dice che la donna deve rice- vere la metà di ciò che ricevono in inammissibile non credere. L’ateo non può vivere nella società mu- sulmana. La terza categoria è in- termedia: sono i protetti, cioè gli ebrei e i cristiani. Essi sono in una posizione intermedia perché cre- dono in Dio, ma non sono musul- mani, e quindi non hanno la cre- denza perfetta. Per cui possono vivere nella società musulmana, ma sottomessi. Questo sistema dall’Ottocento in avanti si è lasciato influenzare dal- l’Occidente. Oggi la categoria dei sottomessi esiste ancora, però è meno forte. In Egitto una moschea si può co- struire anche senza permessi, e nessuno la può distruggere. Per costruire una chiesa bisogna # A sinistra : i sostenitori dell’ex presi- dente egiziano Mohamed Morsi si prostrano in preghiera nella piazza al-Adaweya Raba’a al Cairo, Nasr City, tre giorni prima Morsi era stato spodestato dai militari. Centinaia di persone sono morte in scontri di piazza dopo il golpe militare del 3 luglio sostenuto da milioni di mani- festanti. Sopra : i seguaci del deposto presi- dente egiziano Mohamed Morsi pro- testano contro la cacciata del loro leader. In alto a destra : Copertina del libretto di Samir Khalil Samir edito dalla Emi. | Beirut, Università St Joseph dei Gesuiti e ritratto del gesuita intervistato nella biblioteca dell’università libanese presso cui lavora. © Saeed Shahat / IRIN EGITTO 2014 NUOVO PRESIDENTE, VECCHI PADRONI Il nuovo presidente dell’Egitto è Abdel Fattah al Sissi, ex ministro e ufficiale dell’esercito, che si è confermato il vero padrone del paese africano. Al Sissi si è impo- sto con oltre il 96% dei suffragi, percentuale che rafforza ancora di più i dubbi sulla democraticità delle elezioni egiziane. Queste erano state indette per il 26 e 27 maggio, ma la scarsissima af- fluenza ai seggi aveva indotto il Comitato elettorale (Pec) a pro- lungare di 24 ore la possibilità di votare. Nonostante questo, si è re- cato alle urne soltanto il 46,9% de- gli egiziani. Nel corso dell’ultimo anno, il movimento della Fratel- lanza musulmana, che aveva vinto le elezioni del giugno 2012, è stato dichiarato fuorilegge. Il suo principale rappresentante, Moha- med Morsi, presidente deposto da un colpo di stato (luglio 2013), è attualmente sotto processo. © Saeed Shahat / R N
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