Missioni Consolata - Luglio 2014

Le PatoLogIe oncoLogIche / 2 IL tUMoRe aLLa PRoStata Il tumore alla prostata è la principale neoplasia che colpisce il genere maschile. Sempre più dif- fusa, soprattutto nei paesi sviluppati, negli ul- timi anni ha tuttavia visto migliorare l’indice di sopravvivenza. Nostra Madre Terra di Rosanna Novara Topino LUGLIO 2014 MC 67 Nord occidentale, Australia, Ame- rica del nord (in particolare la po- polazione afro-americana pre- senta elevati tassi d’incidenza), ma è di frequente riscontro anche in alcune popolazioni caraibiche e nel Nord Est del Brasile, mentre le popolazioni asiatiche dell’India e della Cina sembrano esserne meno colpite. In Italia l’incidenza di questo tumore varia tra il 16,9 (x 100.000 abitanti) nella provin- cia di Latina e il 59,1 in quella di Trieste. Nel nostro paese vengono diagnosticati oltre 40.000 nuovi casi all’anno, un malato ogni 7 uo- mini seguiti e ci sono circa 5.000 decessi (uno su 34 pazienti se- guiti). Ma la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è migliorata nel corso degli anni passando dal 66% (1990-94) al 91% attuale. P er quanto riguarda l’eziologia di questo tumore, sono state individuate diverse possibili cause: la predisposizione gene- tica, l’età, l’influenza degli ormoni maschili, gli inquinanti ambientali, l’alimentazione e l’Herpes virus. La predisposizione genetica risulta evidente sia dalla maggiore diffu- sione della patologia in alcune et- nie, come quella nera, che in altre ed inoltre dalla familiarità (è più a rischio chi ha avuto un consangui- neo malato per questo tumore) 1 . Si ipotizza inoltre che un continuo stress infiammatorio come la pro- statite possa favorire la progres- sione tumorale in una condizione già predisposta. L’avanzare dell’età predispone alla possibile insorgenza di qual- che forma tumorale per via del naturale abbassamento delle di- fese immunitarie. Un’altra causa sono gli ormoni sessuali maschili, cioè il testoste- rone ed il suo metabolita diidro- testosterone. La prostata è una ghiandola dell’apparato riprodut- tore maschile situata sotto la ve- scica urinaria, con la funzione di produrre il liquido prostatico, che unitamente a quello prodotto dalle vescicole seminali, dalle ghiandole bulbo-uretrali e dai te- sticoli, forma il liquido seminale. La prostata inoltre è androgeno- dipendente, cioè si sviluppa ed è mantenuta normofunzionale dai livelli plasmatici del testosterone. Verosimilmente questo ormone ed il suo metabolita hanno un ruolo importante, anche se non esclusivo, nello sviluppo del tu- more prostatico, poiché questa neoplasia non si trova negli eunu- chi, non si sviluppa in ghiandole atrofiche e tende a regredire som- ministrando antagonisti del testo- I tumore alla prostata è la neo- plasia prevalente nell’uomo. Esso rappresenta il 21% di tutti i tumori ed è la terza causa di morte per tumore, dopo quelli del polmone e del colon-retto. La sua incidenza è andata progressiva- mente aumentando a partire dalla metà del secolo scorso, in cui esso era considerato estremamente raro. Oggi è la più diffusa neopla- sia tra i maschi. Le ragioni di que- sto incremento sono legate sia ad un miglioramento delle tecniche diagnostiche e alla diffusione della tecnica di resezione transuretrale, le quali permettono di scoprire i casi subclinici, che diversamente non sarebbero riconosciuti, sia al- l’aumento della vita media verifi- catosi nell’ultimo secolo. L’inci- denza ( vedi Glossario ) di questo tumore aumenta infatti progressi- vamente con l’età (1% sotto i 40 anni, 30% nella fascia 45-60 anni, 95% oltre gli 80 anni). In pratica quasi tutti gli uomini, che hanno superato gli 80 anni presentano un piccolo focolaio di cancro pro- statico. La prevalenza ( vedi Glos- sario ) di queste lesioni raddoppia ogni dieci anni d’età, passando dal 10% in uomini di 50 anni al 70% negli ottantenni. Il tumore della prostata è particolarmente diffuso nei paesi sviluppati, cioè Europa UNUOMO SU SETTE

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