Missioni Consolata - Luglio 2014

CILE Testo e foto di PAOLO MOIOLA A ncud (Chiloé). Era il giu- gno del 1834 quando nel piccolo porto di Ancud at- traccò il «Beagle», un ve- liero della marina militare britan- nica che trasportava un giovane naturalista inglese destinato a grande fama, Charles Darwin 1 . Ancud è la prima cittadina che s’incontra dopo aver attraversato il canale di Chacao. Dai tempi della visita di Darwin questi luo- ghi sono rimasti relativamente tranquilli. Ciò che, in quasi due secoli, è cambiato in toto (e in peggio) è l’ecosistema, sia sulla terraferma che in mare. Il mare depredato Nel porticciolo sono ormeggiate alcune imbarcazioni. La maggio- ranza sono barche a motore di piccole dimensioni. Di solito il loro equipaggio è composto di quattro uomini: tre vanno sott’acqua e uno rimane a bordo. Alcune imbarcazioni sono appena rientrate in porto. Le operazioni sono veloci. Si scaricano a terra i sacchi carichi di mariscos (frutti di mare, ndr ) che vengono subito pesati. Un uomo robusto, con barba e occhiali s’aggira per il porto. Os- serva, parla con tutti. Scopriamo subito che è il principale acqui- rente di prodotti ittici di Ancud. Ci presentiamo e lui risponde con gentilezza, pur non smettendo mai di seguire le attività che si svolgono attorno. Si chiama Alejandro Meda. VIAGGIO IN CILE / 3 FORSE DARWIN PIANGEREBBE Anche a Chiloé il modello del libero mercato è stato deleterio. Il super- sfruttamento del mare ha prodotto pesanti conseguenze sulla fauna ittica e sui pescatori artigianali, schiacciati dalle grandi imprese. Ecco perché, se Charles Darwin tornasse a visitare l’arcipelago cileno, forse non ne sarebbe entusiasta.

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