Missioni Consolata - Luglio 2014

di Gigi Anataloni EDITORIALE LUGLIO 2014 MC 3 Ai lettori AFRICA, TERRA DI MARTIRI L’ 8 ottobre 1964, cinquanta anni fa, papa Paolo VI dichiarava santi i 22 martiri d’Uganda, uc- cisi tra il 1885 e il 1887 per ordine di re Mwanga II, e scriveva: «Questi Martiri Africani ag- giungono all’albo dei vittoriosi, qual è il Martirologio, una pagina tragica e magnifica, vera- mente degna di aggiungersi a quelle meravigliose dell’Africa antica, che noi moderni, uo- mini di poca fede, pensavamo non potessero avere degno seguito mai più. [...] Questi Martiri Africani aprono una nuova epoca; oh! non vogliamo pensare di persecuzioni e di contrasti religiosi, ma di ri- generazione cristiana e civile. L’Africa, bagnata dal sangue di questi Martiri, primi dell’èra nuova (oh, Dio voglia che siano gli ultimi, tanto il loro olocausto è grande e prezioso!), risorge libera e redenta». Erano gli anni Sessanta, tempi di grande ottimismo. L’Africa si era appena affacciata all’indipendenza. E quel «Dio voglia che siano gli ultimi» esprimeva una grande speranza di pace, dialogo, tolleranza e libertà, non solo per i cristiani, ma per ogni uomo. Cinquant’anni dopo, quel grido, rimasto purtroppo inascoltato, risuona ancora con forza. L’Africa di oggi è terra di martiri. Dall’Egitto alla Libia, dalla Somalia al Centrafrica, dalla Nigeria al Kenya, dal Su- dan alla Sierra Leone, dal Rwanda alla Rd Congo (e l’elenco non è completo), migliaia di cristiani testi- moniano, a prezzo della vita, la loro fede nel Dio misericordioso e Padre di tutti, rivelato dall’incarna- zione, passione, morte e risurrezione di Gesù, il Cristo. Ogni tanto qualche nome attira l’attenzione dei media, come quello di Meriam, la madre sudanese che speriamo libera nel momento in cui voi leggete queste righe, o quelli dei due missionari rapiti e liberati in Cameroon. La maggior parte, cen- tinaia (forse addirittura migliaia) di cristiani spariscono nell’anonimato dei massacri di massa o del- l’indifferenza generalizzata. P er anni l’Africa è stata timida a parlare dei suoi martiri. Chi ha mai sentito parlare dei 149 «martiri di Mombasa», uccisi nel 1631? Chi ha mai considerato come martiri gli innumerevoli cristiani uccisi nei secoli in Egitto o quelli rapiti, venduti e schiavizzati in Etiopia? E le vittime dei Simba (1964) in Congo? I 70 martiri Kikuyu uccisi dai Mau Mau tra il 1951 e il 1954? E i martiri di Guiua in Mozambico (uccisi tra il 1975 e il 1992)? E oggi? Ogni giorno sentiamo di violenze sui cristiani. Il martirologio della grande Chiesa d’Africa continua ad arricchirsi di splendide stelle. «Il sangue dei martiri è seme di Cristiani», diceva Tertulliano (Cartagine, 155 ca. - 230). Paolo VI si augu- rava un’Africa risorta, libera e redenta. Un auspicio che si scontra ancora oggi con una dura realtà di violenza, sfruttamento, ingiustizie e guerre. Che il sangue di tanti uomini e donne pacifici, nonviolen- ti, inermi e innamorati di Dio, sia davvero fecondo di pace, giustizia e armonia per tutta l’Africa. Cari amici lettori, solo col vostro aiuto MCOnlus può continuare a pubblicare questa rivista e allo stesso tempo versare ai beneficiari (missionari, adozioni, progetti nelle missio- ni...) il 100% delle vostre donazioni senza detrazioni per le spese di servizio. Per questo ci permettiamo una richiesta: mandando un’offerta per un progetto, un’adozione o l’opera di un missionario, aggiungete pochi euro extra esplicita- mente a sostegno della rivista, specificando «€ (cifra) in favore della rivistaMC». Se pensate che la nostra rivista abbia ancora un senso nel panorama del- l’informazione di oggi, per favore, dateci una mano! Potremo così continuare a servire i poveri e il Vangelo con passione e qualità. E non dimenticate il 5x1000 alla MCO! Grazie di cuore. Padre Gigi e tutto il gruppo di lavoro della rivista MC e di Missioni Consolata On lus. MC HA BISOGNO DI VOI

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