Missioni Consolata - Luglio 2014

MC ARTICOLI LUGLIO 2014 MC 27 breve guerra civile, infine quello russo per diritto di sangue. È un lungo filo rosso che lega Tiraspol a Mosca. Alle scorse elezioni pre- sidenziali in Russia, quando fu- rono aperti dei seggi anche qui, Ševčuk invitò i transnistriani con passaporto russo a votare per Pu- tin, «per il rafforzamento dell’u- nione tra la Transnistria e la grande Russia». Se il piccolo stato al di là del Ni- stru diventerà parte della grande Federazione russa, si chiuderà un capitolo rimasto aperto dal crollo dell’Urss, ma l’Europa si troverà ad affrontare una nuova annes- sione di Mosca. Con la Russia alle porte dell’Unione europea, la strada del dialogo sarà tortuosa ma obbligata. Danilo Elia* * D ANILO E LIA , giornalista, collabora con «Os- servatorio Balcani e Caucaso» e con altre testate. Si occupa di spazio postsovietico con particolare attenzione all’area slava, Russia, Bielorussia e Ucraina. Autore inoltre di libri di viaggio, ha recentemente pubbli- cato Intorno al Mare per Mursia. Cura il blog www.daniloelia.it e twitta da @daniloeliatweet. tutte sopravvissute ai loro mariti - che si radica il più profondo senti- mento filorusso, che nasce so- prattutto dalla nostalgia per il passato mista al ricordo di un li- vello di vita migliore. Alcuni ragazzini fanno lo slalom tra le mercanzie con i loro skate- board. I giovani, in fondo, non se la passano tanto meglio. La vita qui non è il massimo, gli svaghi sono pochi e a sera la città cala in un buio silenzioso. Alcuni si ritro- vano nella pizzeria Andy’s. Una margherita costa 70 rubli transi- triani, bisogna dividerla e farla durare. Anna lavora qui, ma vor- rebbe andare a vivere in Europa. «Adesso forse potrò, ora che per i cittadini moldavi non c’è più biso- gno di visto. Lavoro, metto i soldi da parte e poi si vedrà». Anna ha il passaporto moldavo, ma non solo. Ne ha anche uno russo e uno transnistriano, ma quest’ul- timo è poco più di un souvenir, proprio come i rubli che stampa la banca centrale di Tiraspol. «Non serve a niente, non è buono per nessun paese». Anna si dice russa, perché russi sono i suoi genitori e russa la sua lingua. È una condizione comune a molti: il primo passaporto lo hanno avuto con l’indipendenza della Moldova dall’Urss, poi quello transnistriano dopo la S CHEDA O SSERVATORIO B ALCANI E C AUCASO (O BC ) N ato nel 2000, con sede a Rove- reto (Trento), l’«Osservatorio Balcani e Caucaso» (Obc) si oc- cupa dei paesi del Sudest europeo e di quelli appartenenti all’area post- sovietica. Segue in totale 26 stati at- traverso 50 corrispondenti in loco, che vanno ad aggiungersi a giornali- sti, ricercatori e studiosi. L’approccio di lavoro è multimediale e multilingue. Il suo portale web raggiunge un pub- blico di oltre 130.000 visitatori unici ogni mese. Oltre ai riconosciuti meriti d’informazione e ricerca, l’Obc pre- senta altre due peculiarità di rilievo: è finanziato da entità pubbliche (in pri- mis dalla Provincia autonoma di Trento) e lavora in modalità Copyleft. **** L a redazione di MC ringrazia l’Osser- vatorio per aver accettato la propo- sta di collaborazione giornalistica sui paesi di un’area tanto culturalmente lontana quanto geograficamente vi- cina. Con la serie «A I CONFINI DELL ’E U - ROPA » MC si propone di offrire un’informazione completa e attendi- bile. Obiettivo ambizioso in un’epoca caratterizzata dall’iperinformazione e troppo spesso da un basso livello qualitativo. I L SITO WEB DI O BC : • www.balcanicaucaso.org Il sito è in lingua italiana, inglese e serbocroata.

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