Missioni Consolata - Giugno 2014

Anche il sacerdote francese An- dré Jarlan viveva a Santiago, nel quartiere de La Victoria, roc- caforte antigovernativa. Rimase ucciso il 4 settembre 1984 du- rante una retata dei carabineros . Tristemente famosa è la foto che ritrae il suo corpo senza vita se- duto alla scrivania, con il capo colpito da un proiettile e recli- nato sulla Bibbia, aperta sul Salmo 129. Il Museo è una scuola Quando si toccano argomenti de- licati come i diritti umani, è diffi- cile commentare senza correre il rischio di cadere nella retorica o, peggio, nell’ipocrisia. Per questo è importante che esistano luoghi come il Museo della memoria e dei diritti umani. Su una parete di cemento, nei pressi della sua en- trata, sta scritto a lettere cubitali: « El museo es una escula » (il mu- seo è una scuola). Una frase ap- parentemente banale ma certa- mente vera. Al di là delle possibili, differenti visioni della storia (non soltanto cilena), mettere in luce le sofferenze e le miserie umane, le vittime e i carnefici non è mai un esercizio inutile. Paolo Moiola (fine seconda puntata - continua*) gosto 2011, è quello che - almeno fino a oggi - fornisce i dati più ag- giornati sulla dittatura di Pino- chet: le persone morte o scom- parse furono 3.065, le vittime di abusi 40.018. Meno in vista dei prelati, ma non meno importanti, furono due semplici sacerdoti, che - per op- porsi al regime - persero la vita: Juan (Joan) Alsina e André Jarlan. Padre Alsina, spagnolo, fu fucilato a Santiago il 19 settembre del 1973, appena una settimana dopo il golpe di Pinochet. La frase che disse al suo carnefice è rima- sta negli annali: «Mátame de frente porque quiero verte para darte el perdón» (Uccidimi di fronte perché voglio vederti per concederti il perdono). CILE 58 MC GIUGNO 2014 * N ELLA PROSSIMA PUNTATA : l’incontro con i pescatori dell’isola di Chiloé; l’intervista con il vescovo di Ancud, mons. Juan María Agurto Muñoz, e altro ancora. R INGRAZIAMENTI Si ringraziano per l’aiuto e la disponibilità María Luisa Ortiz e Alejandra Tapia, dirigenti del Museo della memoria di Santiago. N OTE 1 - Con Plan Condor s’intende una com- plessa (e oscura) operazione di politica estera degli Stati Uniti volta ad impedire l’instaurarsi di governi di sinistra nei paesi latinoamericani . Ebbe luogo tra l’inizio de- gli anni Settanta e l’inizio degli anni No- vanta. Riguardò soprattutto Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay. 2 - Mir: Movimiento de Izquierda Revolucio- naria ; Mapu: Movimiento de Acción Popular Unitaria. 3 - Su Michelle Bachelet si veda il relativo capitolo nel libro di Paolo Moiola-Angela Lano, Donne per un altro mondo , Il Segno dei Gabrielli editori, 2008, pagg . 262-267. 4 - «Una profunda rebeldía ante la mentira, la violencia, la injusticia, la prepotencia y la falta de respeto a los derechos humanos». La presidente Bachelet ha ricordato questa frase sia in occasione della posa della prima pietra (10 dicembre 2008) sia in occa- sione della inaugurazione del Museo (11 gennaio 2010). 5 - Un’interessante lettura del pensiero del cardinale si può avere in: Guillermo Sando- val, Hernán Sepúlveda, Rodolfo Bonifaz, El Cardenal de los trabajadores , Centro di Estudios Laborales Alberto Hurtado, San- tiago 2000. Il libro è scaricabile gratuita- mente da internet. 6 - Pagina 10 de Reflexion 1 , febbraio 1976. Reperibile sul sito: wwww.archivovicaria.cl . # Museo della memoria e dei diritti umani: una parte della grande parete su cui sono appesi i ritratti delle vit- time (morti e scomparsi) della dittatura. S ITI INTERNET : • www.museodelamemoria.cl • www.archivovicaria.cl

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