Missioni Consolata - Giugno 2014
DOSSIER MC MISSIONE ZAIRE/CONGO di speranza per il nostro popolo. E continua a es- serlo, una chiesa impegnata nella società civile. Là dove c’è la Chiesa c’è ancora una speranza. Quando siamo arrivati nel ’72 non c’erano molti sacerdoti locali. Adesso tutte le diocesi hanno i loro sacerdoti, e ci sono i catechisti e le piccole co- munità di base. Però è così esteso questo nostro Congo, che ha ancora bisogno di missionari che collaborino con la chiesa locale. Di fatto non fac- ciamo più tutto noi da soli come un tempo. Oggi si collabora strettamente col clero locale, coi ve- scovi, i catechisti, i laici. Per questo la formazione dei laici è una delle nostre priorità. Si pensi solo a un fatto. Quando ci sono state le prime elezioni democratiche, chi era che arrivava nei paesini a spiegare perché e come votare? Erano i nostri animatori di base, i nostri cristiani. Le comunità di base, i catechisti, gli animatori sono la nostra forza. Ma anche le nostre diocesi sono una forza che dà speranza alla nostra gente. Guai se non ci fosse la Chiesa. Nonostante le diffi- coltà, malgrado le deficienze. Però il fatto che i cristiani siano lì, che i sacerdoti siano lì, che i reli- giosi siano lì e noi missionari della Consolata siamo ancora lì, è un segno della presenza del Si- gnore tra tanta miseria. Quale futuro Noi speriamo in un futuro. Il problema è questa guerra che non finisce mai. Penso solo alla diocesi di Dungu: c’è stata la presenza dell’Lra, ribelli che venivano dall’Uganda. Adesso non so quanti gruppi di ribelli ci sono. Ogni tanto ne nasce uno nuovo. Per dominare e sfruttare. Non hanno interesse per il popolo. Vogliono dominare e avere soldi. Spesso sono militari mal pagati nell’esercito che disertano con le armi in mano, diventano ribelli di un gruppo con un capo forte che controlla la situazione. Ma sono più organizzazioni di ladri e banditi che gruppi politici. Rubano i minerali (oro, diamanti, coltan) ma anche i raccolti della nostra gente. E causano migliaia e migliaia di sfollati. Basta ricor- dare quel che succede a Goma e Bukavu. Noi, a Isiro, siamo abbastanza tranquilli. Abbiamo avuto un po’ paura prima di Pasqua del 2013 per- ché abbiamo sentito che un gruppo di ribelli era a GIUGNO 2014 MC 47 la base di Rumangabo; gli scontri si intensifi- cano; l’avanzare delle forze di Nkunda crea il caos a Goma; le forze dell’Onu ingaggiano scontri diretti con le forze ribelli, a sostegno dell’esercito regolare. Novembre : nuovo at- tacco dei ribelli di Laurent Nkunda; il Consi- glio di sicurezza dell’Onu approva l’aumento temporaneo delle truppe Monuc. Dicembre : operazione congiunta di Uganda, Sud Sudan e Rd Congo contro le basi dell’Lra nel Nord- est del paese, centinaia di civili uccisi durante gli scontri. 2009, GENNAIO. Offensiva congiunta (Rd Congo e Rwanda) contro le forze di Nkunda; Nkunda è arrestato in Rwanda e rimpiazzato da Bosco Ntaganda. Aprile : riemergono le milizie hutu nell’Est, causando la fuga di de- cine di migliaia di persone. Maggio : Kabila concede l’amnistia ai vari gruppi armati, come tentativo di terminare la guerra. Giu- gno : la Corte penale internazionale cita in tri- bunale l’ex vicepresidente Jean-Pierre Bemba per crimini di guerra; ammutina- menti di truppe regolari nell’Est per man- canza di paga. Luglio : una corte svizzera re- stituisce i conti bancari (congelati) di Mobutu Sese Seko alla famiglia. Dicembre : l’Onu estende il mandato della Monuc di 5 mesi. 2010, MAGGIO. Il governo preme per il ri- tiro delle forze dell’Onu. Giugno : il Consiglio di sicurezza modifica il mandato della Monuc e, avviando una riduzione del personale, lo proroga fino al 30 giugno 2011. 30 giugno : celebrazioni per il 50° anniversario dell’indi- pendenza. Luglio : offensiva anti-ribelli dell’e- sercito nel Kivu; creata la nuova commis- sione elettorale per preparare le elezioni del 2011; «Operazione Rwenzori» contro i ribelli filo-ugandesi nel Nord Kivu. Novembre : stu- pri sistematici durante le espulsioni in massa di immigrati illegali dall’Angola verso l’Rd Congo; l’ex vicepresidente dell’Rd Congo, Jean-Pierre Bemba è condotto davanti alla Corte internazionale dell’Aia; il Club di Parigi cancella metà del debito estero dell’Rd Congo. 2011, GENNAIO. Viene cambiata la costi- tuzione. Febbraio : una corte condanna il co- lonnello Kibibi Mutware a 20 anni di carcere per stupri di massa nelle zone orientali del paese. Maggio : il ribelle hutu Ignace Murwa- nashyaka è portato davanti a un tribunale in Germania. Luglio : il colonnello Nyiragire Kuli- mushi, accusato di aver ordinato stupri di massa nell’Est del paese, si consegna alle au- torità. Settembre : il leader delle milizie Mai Mai, Gideon Muanga, fugge dalla prigione con 1.000 detenuti. Novembre : elezioni pre- sidenziali, Kabila ottiene un nuovo mandato.
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