Missioni Consolata - Giugno 2014

di Gigi Anataloni EDITORIALE GIUGNO 2014 MC 3 Ai lettori DALLA CONSOLATA AL MONDO Q uesta frase è stata molto usata per spiegare la vocazione dei missionari e missionarie della Consolata, il cui Dna viene dal cuore della Madonna, patrona di Torino, sì, ma madre dell’u- manità. Va ricordato che il quadro torinese, nascosta sotto la cornice, porta la scritta «Sa Ma- ria de Pplo de Urbe», Santa Maria del popolo dell’Urbe, perché copia di quello venerato nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, a sua volta copia di un’altra icona attribuita addirittura a San Luca. I torinesi fecero presto sparire quel «de Urbe», e nel 1714, trecento anni fa, acclamarono Maria Consolatrice come patrona del «popolo di Torino», e cominciarono a chiamarla «Consolà», complice l’affettuosa familiarità del dialetto che aborre nomi lunghi. La Consolata, che non si lascia ingabbiare o privatizzare da nessuno, non volle restare proprietà dei torinesi, e a fine Ottocento co- minciò a viaggiare oltre oceano con i molti emigranti piemontesi diretti in Argentina. Ma l’universaliz- zazione ebbe il suo momento forte quando la Consolata stessa - lo testimonia il beato Allamano - «forzò» la mano al suo «tesoriere» a fondare un istituto, anzi due, totalmente dedicati all’evangeliz- zazione dei popoli. Da quel giorno la Consolata è diventata irrevocabilmente cittadina del mondo. L a parabola della Madre di Dio venerata sotto il nome di Consolata offre spunti forti al nostro essere cristiani oggi. Certo, Maria, la madre di Gesù, è cittadina del mondo anche senza essere «la Consolata». Però quel nome «Consolata» ha in sè una intrinseca forza missionaria. La Ma- dre di Dio è anima della missione fin dal giorno di Pentecoste e non può essere consolata se non da chi diventa «consolatore»: costruendo la famiglia di Gesù, «fasciare le piaghe dei cuori spez- zati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri», la pace dove c’è guerra, la gioia dove c’è paura, libertà e amore là dove c’è sfruttamento e schiavitù, amore dove c’è abbandono e odio. Lei è davvero Consolata solo quando i fratelli e le sorelle di suo Figlio vivono davvero la loro vocazione di essere «famigliari di Dio e cittadini del cielo». Osservando il mondo in cui viviamo, scor- rendo le statistiche circa le vocazioni missionarie, vedendo le nostre chiese sempre più vuote, speri- mentando il materialismo più dilagante, viene anche da chiedersi se la Consolata si sia stufata di Tori- no e dell’Italia; se come ha lasciato Roma tanto tempo fa per incontrare persone nuove altrove, così anche oggi non sia alla ricerca di «consolatori» in altre parti del mondo, pronta a mostrarci grosse sorprese... A meno che non ci svegliamo, qui nella nostra bella Italia drogata dal benessere, e tornia- mo a guardare a Colui che lo sguardo e la mano della Consolata continuano ad indicarci. Ci vuole po- co, lasciamoci aiutare da lei. Cari amici lettori, fin dai tempi del nostro fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, noi missionari della Consolata abbiamo fatto una doppia scelta: « Tutto quello che è inviato per le missioni va alle missioni», e «a ogni benefattore e amico si manda la nostra rivista» come rin- graziamento e collegamento. Questo significa che MC non trattiene niente per sè, vi- sto che il 99% delle offerte è finalizzato, ma sostiene tutte le spese amministrative. Vogliamo continuare a onorare il nostro impegno, ma per poterlo fare abbiamo biso- gno del vostro aiuto. Per questo ci permettiamo di suggerire: quando mandate un’offerta per un progetto, un’adozione o l’opera di un missiona- rio, aggiungete pochi euro extra esplicitamente a sostegno della rivista, specificando « E (cifra) in favore della rivista MC». Così tutto il vostro contributo potrà andare al beneficiario e la rivista avrà di che continuare a prestare con passione e qualità il suo ultracentenario servizio alla missione. Se pensate che Missioni Consolata abbia ancora un senso come servizio alla missione, per favore, dateci una mano! Grazie di cuore. Padre Gigi e tutto il gruppo di lavoro della rivista MC e della Missioni Consolata Onlus MC HA BISOGNO DI VOI

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