Missioni Consolata - Giugno 2014

24 MC GIUGNO 2014 tichi riti e usanze tribali. Non de- stando l’attenzione internazio- nale come invece accade per l’Aids, si ritiene che non sia utile investire in piani di prevenzione e cura. Questo reportage, « Tribe no name », è faticoso fisicamente ed emotivamente. È una protesta nei riguardi di chi è complice della triste realtà che nel 2014 in Tan- zania, ci siano ancora troppe per- sone che muoiono di epilessia, che non hanno diritto a una vita normale perché viene negata loro una pastiglia salva vita. Romina Remigio Questo splendido reportage fotografico di Romina Remigio ha vinto il «Silver award», categoria Storia, al Fiof Awards Contest 2014 di Orvieto. Sul sito della nostra rivista potete vedere il reportage completo. stenza sono ovunque con pro- getti ambiziosi. Ho letto di una società che sembra sia venuta per impiantare gratuitamente la fibra ottica in tutto il paese. La installe- ranno insieme ai canali per l’ac- qua che ancora non ci sono? Già negli anni settanta molti me- dici sottoposero all’attenzione in- ternazionale questa diffusione stranamente massiccia di epilet- tici, tanto da coinvolgere il go- verno tanzaniano in una politica sanitaria adeguata. Ma mai nes- suna associazione di prevenzione e sostegno ha realmente studiato le cause e gli effetti di queste forme di epilessia e proposto un programma sanitario. In Italia, secondo la Lega Italiana contro l’epilessia (Lice), ogni anno circa 500.000 persone vengono colpite, ma i malati avendo la possibilità di curarsi, conducono vite normali. In Tanzania invece, la convinzione generalizzata delle grandi Ong è che l’epilessia sia una malattia causata da scarsa igiene o da an- TANZANIA

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