Missioni Consolata - Giugno 2014
TANZANIA Testo e foto di ROMINA REMIGIO 20 MC GIUGNO 2014 M i sveglia l’odore della terra bagnata. Piove da giorni ma la notte ne viene giù così tanta che sembra voler sfondare i ma- bati (le lastre di lamiera che co- prono la casa). Ascolto i ragazzi cantare mentre puliscono il cor- tile, io decisamente meno attiva di loro riesco a pensare solo a un caffè che mi tiri su la pressione. Accendo il computer e inizio la battaglia con la Vodacom nella speranza di aprire la casella di po- sta elettronica e di leggere un mi- nimo di news . Arriva Richard, il veterinario, con dei nuovi casi da conoscere. Sono riuscita a coinvolgerlo a tal punto che adesso si sente uno zelante missionario. Non è semplice rag- giungere il villaggio, per via delle strade che sembrano aver in- ghiottito delle saponette tanto si scivola. Sotto la solita pioggia sa- luto uomini, donne e bambini con le zappe sulla testa che cammi- nano verso i campi. Incontro Niky, solo, sul ciglio della strada con lo sguardo perso nel suo mondo. Sono stati proprio quegli occhi spudoratamente ine- spressivi a colpirmi, a tal punto da decidere di studiare questa ma- lattia con il fine di aiutarli. Non mi risponde, è disorientato e non ha preso la medicina. La madre è nella shamba (campo) e lui pro- TrA glI esclUsI dellA TerrA I watoto wa mateso , figli del dolore, sono una «tribù» composta da più di 1600 persone, confinata da circa ottant’anni a 2400 metri, sulle mon- tagne dell’Udzungwa. Isolati e cacciati dalla regione di Iringa perché affetti da una forma di epilessia rarissima, sconosciuta quanto loro. A causa dalla malattia venivano considerati posseduti dal demonio. TRIBE «NO NAME»
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