Missioni Consolata - Maggio 2014
CILE C ILE / 2: UNA MAPPA RIASSUNTIVA Le questioni principali tutto in terra mapuche) e delle risorse ittiche (in partico- lare con riferimento alla pesca del salmone nelle acque dell’arcipelago di Chiloé). POPOLO MAPUCHE I Mapuche - il principale gruppo indigeno del Cile e il terzo per numero in America Latina - reclamano la re- stituzione delle loro terre a Sud del fiume Bío-Bío (erano circa 100mila kmq), terre finite in mano a latifondisti e compagnie forestali. Le loro azioni di lotta (dalla disobbe- dienza civile agli incendi) sono punite con l’applicazione della Legge anti-terrorismo 18.314 emanata nel maggio 1984 da Pinochet. Contro di essa si levano non soltanto le proteste dei Mapuche, ma anche quelle delle organizza- zioni internazionali per i diritti umani e dell’Onu. RELAZIONI INTERNAZIONALI Il Cile ha due con- tenziosi territoriali aperti, sia con il Perù che con la Boli- via. In entrambi i casi si tratta di conseguenze della co- siddetta Guerra del Pacifico che - tra il 1879 e il 1883 - vide contrapporsi il Cile all’alleanza tra Perù e Bolivia. I due paesi andini uscirono sconfitti dal conflitto: il Perù perse la regione di Arica e la Bolivia il suo unico sbocco al mare, sul litorale del deserto di Atacama. Di recente (27 gen- naio 2014) la Corte internazionale di giustizia de L’Aia (Paesi Bassi) ha deciso sul contenzioso tra Cile e Perù ri- ducendo la sovranità del primo sul mare antistante i due paesi di un’area pari a circa 38mila km quadrati. Anche la Bolivia aspetta per il 2015 una decisione della Corte interna- zionale che le per- metta di riacqui- stare uno sbocco al mare. Paolo Moiola # A sinistra : un cartellone della campa- gna elettorale di Michelle Bachelet promette di rafforzare la sanità pub- blica. In alto : un artista contempora- neo, esposto al «Museo de la Solida- ridad Salvador Allende» (a Santiago), non vede novità nella Costituzione cilena. POLITICA La Costituzione cilena è, con poche modi- fiche, ancora quella promulgata l’11 marzo 1981 durante la dittatura del generale Augusto Pi- nochet. Nel programma di governo della presidenta Ba- chelet, pubblicizzato sotto lo slogan «Chile de Todos», è prevista (pagg. 30-35) una nuova Magna carta in cui de- mocrazia e diritti umani siano più tutelati. Ma raggiun- gere questo obiettivo non sarà facile. ECONOMIA Il Cile è uno dei paesi al mondo che più sono cresciuti negli ultimi 25 anni. Le diseguaglianze sociali permangono però molto ampie: l’1% dei cileni incamera il 31% del prodotto nazionale (contro - ad esempio - il 21% degli Stati Uniti). Il tasso di povertà è del 14,4%, che corrisponde a 2,5 milioni di cileni (dati Casen 2011). Le fortissime disparità economiche sono riassunte nell’alto valore dell’Indice Gini (52,1, se- condo i dati della Banca mondiale e della Cia), che pone il paese ai primi posti nel mondo per diseguaglianza. Il sa- lario minimo, fissato ad agosto 2013, è pari a 210.000 pe- sos cileni, pari a circa 270 euro. SALUTE ED EDUCAZIONE Il problema del- l ’e du c a z i o n e pubblica - inefficiente, di scarsa qualità e soppiantata da quella privata - ha generato le due rivoluzioni studente- sche nel 2006 e nel 2011. Il programma della presidente Bachelet prevede una riforma radicale basata sul princi- pio che l’educazione non è un bene di consumo. Il pro- blema della sanità pubblica è riassumibile in due dati: il Cile è agli ultimi posti tra i paesi dell’Ocse come spesa sa- nitaria (7,5% del Pil) e uno dei tre - assieme agli Stati Uniti e al Messico - in cui la spesa sanitaria privata su- pera quella pubblica. AMBIENTE La questione ambientale è legata alle conseguenze dello sfruttamento delle risorse del sottosuolo (ad esempio, il progetto Pascua- Lama nella regione di Atacama), dell’acqua (regione del- l’Aysén, Patagonia cilena), delle risorse forestali (soprat-
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