Missioni Consolata - Maggio 2014
MAGGIO 2014 MC 49 DOSSIER MC MALINDI la terza. Il tutto per la somma di 100 dollari per ognuna. Quale uomo non se ne sarebbe vantato con gli amici? Una bambina o un bambino di 10-12 anni con una prestazione o due la settimana guadagna più di suo padre che sgobba dodici ore al giorno in un cantiere, a pescare o a far da guardiano alle ville dei ricchi. E la famiglia è «contenta» perché almeno così tutti mangiano. Una maman ben vestita e piena di soldi, da aprile in avanti va nei villaggi più remoti in cerca di fanciulle che hanno appena saputo i ri- sultati dell’ultimo anno di secondaria, e che non hanno la possibilità di continuare gli studi, per offrire loro un «lavoro sicuro sulla costa in ho- tel di rinomata fama». Risultato: pochi mesi dopo quelle giovani si trovano costrette a prop- stituirsi perché prigioniere di un raffinato si- stema di sfruttamento, senza neppure la possi- bilità di dire la verità alle loro famiglie. Una studentessa universitaria, approfittando delle vacanze, va a «fare la stagione» sulla costa per pagarsi gli studi: la famiglia infatti si è «sve- nata» per pagare il primo semestre, ma ora non ha più mezzi per gli altri sette e la tesi finale. Un giovanotto di belle speranze di una tribù dell’interno lascia il suo villaggio di campagna dove non ha prospettive e sulla costa si tra- sforma in abile danzatore Maasai, mandando in visibilio il pubblico con danze autenticamente tradizionali. Una giovane ragazza corona il suo sogno di spo- sare uno mzungu e finalmente emigra legal- mente in un paese europeo dove viene venduta a un ring di prostituzione. D i questi «piccoli» fatti, di cui ho cono- scenza diretta, ne avrei ancora molti da raccontare, ma credo siano suffi- cienti quelli citati per dire che quanto scritto nel dossier non è frutto di fantasia, ma un problema reale e preoccupante sia a livello keniano che internazionale. La Chiesa cattolica non sta a guardare. Le dio- cesi di Malindi (vedi box pag. 44) e di Mombasa, l’Associazione nazionale delle suore e diverse Ong, come Sol.Wo.Di ( Solidarity with Women in Distress - vedi box), hanno programmi specifici sia per prevenire che per curare e recuperare. Non è nostra intenzione puntare il dito contro il turismo in quanto tale. Desideriamo solo che coloro che vanno in vacanza in Kenya, o sulle sue coste, non siano ciechi, ma prima di tutto si rendano conto della situazione e vedano la realtà con occhi critici. Il turista non va in va- canza per fare il missionario e vuole qualità corrispondente ai soldi che paga. Più che giu- sto. Ma è anche giusto che sappia che moltis- sime delle persone che lavorano per il suo be- nessere sono pagate noccioline, spesso meno di 80 euro al mese, e senza potersi ribellare, per- ché ci sono altre centinaia di candidati pronti a prendere lo stesso posto. E non si stupisca il tu- rista se è consderato un ricco agli occhi degli indigeni. La maggior parte di loro non può per- metteri una vacanza, tantomeno in Europa. Prostituzione, pedofilia, traffico di persone, droga, gioco d’azzardo, corruzione... sono pro- dotti di importazione. Essi hanno attecchito bene, certo, ma prosperano perché la domanda è alimentata da un mondo in cui con i soldi si pensa di potere avere tutto, anche le persone. Ma, ne siamo convinti, la maggior parte dei tu- risti hanno, come noi, in orrore queste aberra- zioni, e vogliono che il turismo faccia del bene a tutti: a chi ospita e a chi è ospitato, nel rispetto reciproco. Il Kenya è splendido, vale la spesa visitarlo. Con gli occhi aperti e il cuore in mano. Gigi Anataloni SolWoDi Solidarity with Women in Distress: Ong fondata a Mombasa nel 1985 dalla dotto- ressa suor Lea Ackerman, missionaria d’Africa, opera soprattutto con ragazze ad alto rischio tra i 6 e i 45 anni. Ha i suoi centri in Mombasa, Malindi, Kwale e Kilifi. Sol.Wo.Di crede che «ogni persona ha diritto ha una vita migliore. Per questo l’organzazzione è im- pegnata ad aiutare le prostitute, i bambini vittime di abusi sessuali e i sopravvissuti al traffico delle persone a ritrovare la propria dignità, migliorare il loro stato legale e socio-economico, e la loro sa- lute per poter realizzare tutte le loro potenzialità umane». Aree di impegno: recupero e riabilitazione delle prostitute; contrasto al traffico di persone; pre- venzione e cura dell’Hiv/Aids; protezione dei bam- bini; sostegno economico e football per ragazze. Contatto: www.solwodi.co.ke
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