Missioni Consolata - Maggio 2014

38 MC MAGGIO 2014 rie e sventurate sono proprio loro: i nostri con- nazionali della Malindi sana che devono subire impotenti e incolpevoli il biasimo che ne deriva. Ma chi vuole andare oltre la superficialità dei giudizi approssimativi - spesso anche indebita- mente malevoli - sa bene che nell’Italia malin- dina convivono due universi rigorosamente se- parati: quello dei faccendieri senza scrupoli, li- tigiosi, amorali e spesso anche grotteschi; e quello degli italiani onesti che hanno il solo torto di non fare notizia. Ma quanto valgono l’onestà e l’etica? Un giusto criterio di misurazione non può pre- scindere dalle condizioni dell’ambiente in cui questi valori si esprimono. È certamente meno difficile esprimerli in un paese retto dalla lega- lità e dal civismo che in un altro in cui la tra- sgressione è all’ordine del giorno e molto spesso addirittura gratificata. Qui la forza di conservare i propri principi rag- giunge il vero eroismo. Franco Nofori Malindi Non si conoscono esattamente le origini stori- che di Malindi. I ritrovamenti archeologici te- stimoniano la presenza nella zona, fin dal IX se- colo, di varie culture bantu simili a quella po- komo. A partire dal XIV secolo Malindi ha go- duto di un periodo di forte sviluppo, legato an- che al fiorire della tratta degli schiavi. Una delle piste carovaniere che attraversavano il Kenya arrivava proprio a Malindi, dopo essere passata sull’altopiano di Yatta e da Silaloni. La piazza che ora si trova accanto alla vecchia mo- schea era il mercato degli schiavi, e ha svolto questo ruolo sino agli inizi del XX secolo. Dell’antica Malindi si hanno notizie nelle cro- nache di viaggio dell’ammiraglio cinese Zheng He, che vi approdò nel 1414. L’esploratore por- toghese Vasco da Gama visitò la città nel 1498 e qui ottenne i servigi di navigatori esperti che lo condussero fino a Kerala, in India. Nel 1541, il celebre missionario gesuita Francesco Save- rio risiedette a Malindi per qualche mese. (da wikipedia.org) Qui sopra : la cappella detta di san Francesco Saverio a Malindi, e ( accanto ) il cippo eretto nel 1914 in memoria dello sbarco di Vasco da Gama. | A destra: un bar con il nome di una nota emittente radiofonica cattolica, forse per rassicurare i clienti. © AfMC/ Gigi Anataloni

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