Missioni Consolata - Maggio 2014

Aldo Benevelli e i padri Camilliani in Burkina Faso, nasce l’impegno di Lvia nel paese per affrontare la carestia. Continua Riccardo: «Partimmo con alcuni giovani di Ivrea, dove mons. Luigi Bettazzi aveva fondato un gruppo come il nostro. Nel villaggio di Donsè co- struimmo la nostra sede, una mo- desta capanna; avevamo un solo motorino ed eravamo distanti dalla capitale 35 km, da percor- rere senza strade asfaltate. Face- vamo una vita spartana, beve- vamo l’acqua del barrage (diga), raccogliendola con i bidoni e fil- trandola e mangiavamo un piatto a base di miglio e foglie. Eravamo gli unici cooperanti in quell’area e volevamo portare un messag- gio di condivisione. Dovevamo vi- vere come gli altri. La differenza tra noi e i cooperanti in capitale era abissale, tanto che eravamo soprannominati “i mendicanti”». Mons. Jean-Marie Untani Com- paoré allora era responsabile della Diocesi di Ouagadougou, il partner che accolse Lvia in Burkina Faso. Oggi ancora vicino all’associazione, ricorda: «La ve- nuta degli amici italiani era stata annunciata nel 1972 in chiesa, nel quadro delle celebrazioni eu- caristiche in cui erano presentati i tre precursori della Lvia, dei “bianchi”. A seguito di questa vi- sita di conoscenza, i primi volon- tari cominciarono ad arrivare a Donsè, ospitati presso il Centro di formazione dei catechisti. Non tardarono a iniziare le attività». Cominciava così il primo pro- gramma agricolo-sanitario e la costruzione del primo dispensa- rio a Donsè, con due casette per il ricovero e le consultazioni. Africani: ruolo fondamentale Negli anni ’80 e ‘90 le compe- tenze locali aumentavano e le istituzioni erano più presenti. Così ricorda Riccardo Botta. Infer- miere in pensione, quando era poco più che ventenne entrava a far parte del gruppo di giovani Lvia che allora - era il 1966 - si stava costituendo sotto la guida di un carismatico don Aldo Bene- velli. Continua: «Don Aldo era un prete guru; schieratissimo contro la guerra del Vietnam, il suo mo- nito era “Cambiate le vostre spade in vomeri!”. Erano anni di grande fermento, di ideali, di de- siderio di prendere posizione e attivarsi». Anni ruggenti «Il nascente gruppo Lvia era figlio del clima post conciliare - spiega don Aldo Benevelli, che ricorda i primi passi dell’associazione. Con il Concilio Vaticano II si faceva strada l’idea di una Chiesa nuova e a noi interessava soprattutto il rinnovamento del cristiano, come uomo che sta vicino all’uomo. Nasceva a Cuneo un gruppo di giovani eterogeneo, cattolici, laici, provenienti dal mondo del sindacato e dell’università, ma con uno sguardo sul mondo ba- sato sui medesimi valori». Nel 1972 iniziava la grande siccità nel Sahel che colpì oltre 50 mi- lioni di persone. Una tragedia umanitaria che per la prima volta portava alla ribalta sui grandi mass media mondiali questa, al- lora poco conosciuta, regione africana. Dal contatto tra don BURKINA FASO 24 MC MAGGIO 2014 # Pagina precedente: la squadra Lvia in Burkina Faso al completo. # A destra : Riccardo Botta con mons. Jean-Maire Compaoré, vescovo emerito di Ouagadougou durante i festeggiamenti per i 40 anni dell’Ong. # Sotto : Cristina Daniele, volontaria dell’anno Focsiv nel 2008. # A fianco : Marco Alban, il rappresentante Lvia nel paese. © Jean Patrick Masquelier © Cristiano Proia / Archivio Focsiv

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