Missioni Consolata - Aprile 2014

di una figura di rappresentanza da mostrare sulla scena politica internazionale. La morte di Mutharika, dopo otto anni di governo, e la capacità di Joyce Banda di mostrarsi intenzio- nata a proseguire il mandato isti- tuzionale, hanno contribuito a fare di lei quel volto di cui necessitava il paese per continuare ad avere il sostegno internazionale. In politica dal 1999, Joyce Banda è stata ministro per la Parità di ge- nere nel secondo governo demo- craticamente eletto del Malawi, guidato fino al 2004 dall’allora presidente Bakili Muluzi, dopo una carriera passata in diverse organiz- zazioni della società civile impe- gnate per l’emancipazione della donna. La sua storia e le sue prime dichiarazioni da presidente, come quelle relative a un maggiore im- pegno nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio in favore di una maggiore legitti- mazione del ruolo delle donne e dell’istruzione universale, otten- gono subito il plauso del presi- dente statunitense Barack Obama e dell’allora Segretario di Stato Hillary Clinton. Tra le sue prime azioni una volta salita al potere dopo la morte del suo predecessore, i media enfatiz- zano subito la vendita dell’aereo presidenziale e il dimezzamento del suo stipendio come esempi lampanti del suo impegno a ri- durre le spese della classe politica. presidente ad interim con il bene- stare della comunità internazio- nale che la vede in grado di lot- tare contro un sistema in cui la corruzione è una pratica all’or- dine del giorno a tutti i livelli del- l’amministrazione pubblica e l’e- conomia dipende dagli aiuti eco- nomici esterni. Da attivista a presidente Il cammino di Joyce Banda per ar- rivare alla guida di questo paese dell’Africa australe è legato so- prattutto alla coincidenza di es- sere stata chiamata nel 2009 da Mutharika a ricoprire la carica di sua vicepresidente, dopo tre anni al dicastero degli Affari esteri di Lilongwe, più che altro nel ruolo MALAWI P er decenni ha interessato direttamente solo i pe- scatori del Malawi e della Tanzania, che del lago Niassa o Malawi si contendevano le risorse ittiche. Ma da quando nel 2011 il governo di Lilongwe ha asse- gnato una licenza per l’esplorazione petrolifera dei suoi fondali, la questione ha assunto un’altra ampiezza. Il lago è infatti al centro di una disputa sempre più accesa tra i due paesi, che ne sono bagnati insieme al vicino Mozambico, sulla posizione precisa della linea di con- fine reciproca. Subito dopo la concessione della licenza esplorativa alla britannica Surestream Petroleum e le proteste della Tanzania, infatti, si sono svolti una serie di incontri bilaterali per rivedere i fatti associati alla di- sputa e individuare una soluzione che fosse accettabile per entrambe le parti. Ma i colloqui si sono risolti in un nulla di fatto e a gennaio 2013 i due governi si sono do- vuti rivolgere al Forum degli ex capi di stato e di go- verno della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (Sadc). Anche questo tentativo di mediazione sembra però essere arrivato a uno stallo e non è ancora chiaro se la questione sarà affrontata diretta- mente al prossimo vertice della Sadc dagli attuali capi di governo oppure riferita alla Corte interna- zionale di giustizia delle Nazioni Unite. È evidente però che il Malawi non è in alcun modo intenzio- nato a lasciarsi scappare la possibilità di trarre beneficio eco- nomico dalla presenza di greggio nel sottosuolo e perciò lo scorso gennaio ha reso noto di aver rinnovato le auto- rizzazioni ambientali alla Surestream per portare avanti le operazioni esplorative, mentre negli stessi giorni la società britannica ha dichiarato di stare effet- tuando dei sondaggi sismici e geologici nelle acque del lago già dallo scorso novembre. Il Malawi rivendica in- fatti come proprie tutte le acque del lago, sulla base di un accordo del 1890 tra le allora potenze coloniali di Gran Bretagna e Germania. La Tanzania si appella in- vece alla pratica consuetudinaria che in diritto interna- zionale utilizza la linea media delle acque interne per stabilire i confini tra due paesi, oltre a richiamarsi a pre- sunte evidenze storiche successive alla sconfitta della Germania durante la seconda guerra mondiale e la per- dite delle sue colonie in Africa. Michele Vollaro Contenzioso con la Tanzania per le prospezioni petrolifere Il lago che dà vita, e non solo 66 MC APRILE 2014 © R N/ Guy Oliver

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