Missioni Consolata - Aprile 2014

64 MC APRILE 2014 nato, diventata capace di vivere bene nonostante i guai e i cambia- menti. È questo che da speranza: crollano i monumenti ma le per- sone ci sono e hanno voglia di vi- vere la propria vita nonostante le macerie e oltre le macerie. Sono andato in Ecuador come ad- dormentato nei ricordi di tanti anni e di tante opere; intorpidito da una abitudine missionaria che aveva dato senso e significato a un certo percorso, perché la credibi- lità tradizionale del missionario doveva avere la sua visibilità nelle opere. Un cartello mi ha commosso: «Mi sono svegliato e ho voglia di so- gnare l’incredibile». Giuseppe Ramponi zazione propugnato dal governo ha inciso drammaticamente nel vissuto degli indigeni. Anzitutto è stata travolta la comunità educa- tiva. Sono scomparse le scuole co- munitarie per creare nuove scuole centralizzate, complete dall’asilo all’università. È la «scuola del mil- lennio» che tutti devono frequen- tare in un luogo centrale. Gli indi- geni hanno allora dovuto abban- donare le loro case per permet- tere ai figli di andare a scuola. Così le città di Riobamba e Quito si sono riempite di indigeni che cer- cano di sopravvivere aprendo una miriade di piccoli negozi. Incontro indimenticabile Mi ha fatto impressione l’acco- glienza della gente. Dopo nove anni di assenza mi riconoscevano ancora. La commozione era visi- bile e piena di tenerezza. Come quando tornai a casa e non trovi niente delle cose che avevi la- sciato, ma ci sono le persone che ti vogliono bene. E ti ricordano che la missione non è la costruzione, ma la gente con cui hai cammi- ECUADOR # Pagine precedenti: alcuni dei cartelli che si trovano ovunque nel paese, soprattutto lungo le strade principali. Sopra : padre Ramponi in visita a una delle scuole comunitarie ancora funzionanti. A destra : donne indigene nella città di Quito. Sotto : la chiesa di Licto rinnovata con i soldi della «rivoluzione cittadina». Licto si trova a 3.000 metri di altezza sulle Ande, nella diocesi di Riobamba dove fu vescovo mons. Proaño.

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