Missioni Consolata - Aprile 2014
smarrimento della popolazione. Negli ultimi mesi - un ultimo at- tacco si è verificato lo scorso di- cembre - nella regione è suben- trata una calma relativa che ha permesso ad alcune organizza- zioni internazionali di intervenire in diverse forme a favore degli sfollati e dei rimpatriati della zona (Unhcr, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati e alcune Ong internazionali e ita- liane). Le cappelle Prima dell’arrivo dell’Lra, la par- rocchia era suddivisa in sei settori nei quali erano presenti più di 60 cappelle. L’arrivo dei ribelli ha spinto la popolazione a concen- trarsi nei centri più grandi per di- fendersi, e alcune cappelle sono state abbandonate dai cattolici. Una volta tornata la calma, alcuni fedeli sono rientrati nelle loro co- munità di origine. Attualmente nei sei settori della parrocchia hanno ripreso vita 42 cappelle. Ma per poter visitare e animare con regolarità queste cappelle i sacerdoti incontrano enormi diffi- coltà, non disponendo di grandi mezzi di trasporto per raggiun- gerle. L’unico mezzo della parroc- chia è una motocicletta vecchia e malandata, e far fronte ai suoi continui guasti diventa una spesa proibitiva. Gli sfollati di Doruma Fin dal dicembre del 2008, a causa delle cruente incursioni di elementi della Lra, un movimento massiccio della popolazione aveva cambiato l’ubicazione dei villaggi in tutta la zona. Nel terri- torio circostante si sono creati al- meno nove centri di raccolta per gli sfollati, sei nel villaggio di Do- ruma (chiamati Combattant, Bi- tabi, Banga, Nambili, Zigbi, Man- vugo, Diangele), poi a 20 km i siti di Gangala, Masombo (60 km a Nord ) e un sito a Naparka (60 km a Ovest). In tutti i centri gli sfollati convivono con le popolazioni del posto. Dal 2009 al 2011, gli sfol- lati hanno ricevuto aiuti d’emer- genza in termini di cibo, ripari temporanei e cure mediche gra- tuite da varie organizzazioni in- ternazionali. In questo momento provenienti da Camerun, Rca e al- tri paesi in continuo movimento e ricerca di pascoli. Le tensioni tra mbororo e comunità locali sono frequenti perché gli allevatori oc- cupano i campi degli agricoltori congolesi per dare pascolo alle mandrie. Il governo ha smesso di ricacciarli oltre confine e per- mette loro di installarsi in territo- rio congolese. Così anche nella periferia di Doruma vive una loro comunità. Ma il vero flagello sono stati i se- dicenti «ribelli» dell’Lra, ogni pas- saggio dei quali ha lasciato dietro di sé desolazione, morti violente, distruzione di scuole e strutture medico sanitarie, saccheggio di coltivazioni, mercati, cappelle, strutture parrocchiali. La gente è stata costretta a spostarsi in massa. Le donne, senza distin- zione d’età, sono state violentate. Gruppi di persone sono stati se- questrati e obbligati a trasportare il bottino rubato. I giovani sono stati costretti ad arruolarsi al ser- vizio di questi gruppi armati. È difficile porre rimedio a questa situazione che porta al tragico MC ARTICOLI © AfMC/Rinaldo Do
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