Missioni Consolata - Aprile 2014

MC ARTICOLI stema politico cinese. Tutto ciò di cui è accusato è vero: istigazione al terrorismo (durante le lezioni dichiarava apertamente, di fronte a un gruppetto di poliziotti seduti tra gli studenti, che gli uiguri do- vrebbero ispirarsi ai ceceni); col- legamenti con governi esteri (è appoggiato, e forse anche finan- ziato, dal Consiglio di stato ameri- cano); incitazione alla violenza (nelle sue interviste ha spesso so- stenuto che l’unico modo per di- fendere i diritti degli uiguri è la violenza). Nello stesso tempo, il modo in cui il suo caso è stato trattato, almeno dal 2009, ha solo contribuito a peggiorare la situa- zione. Lo stato mentale di Ilham si è compromesso, poiché viveva in un piccolo appartamento senza poter più veramente lavorare, e per i continui interrogatori e le in- timidazioni. Se da un lato, quindi, la sua vicenda personale può su- scitare sentimenti di compas- sione e rispetto, dall’altro non si può dire che il governo cinese, dal suo punto di vista, sbagli in toto. Del resto, se in Italia una fi- gura pubblica incoraggiasse a uti- lizzare metodi terroristici, per realizzare - ad esempio - la sepa- razione del Nord dal Sud, sicura- mente non passerebbe inosser- vata. Il governo cinese è attaccato da molti fronti: uno di questi è costi- tuito dagli oppositori interni. Esso non riesce a gestire il dissenso, perché in Cina manca completa- mente un meccanismo che faccia da «regolatore» nei casi in cui gli interessi del governo divergano da quelli di parti della popola- zione, se si esclude quello che si basa sull’intimidazione e la mi- naccia. Ci sarebbe bisogno di maggiore democrazia, cioè di un coinvolgimento delle voci dissi- denti in una piattaforma di dia- logo, che tornerebbe molto utile per evitare un’ escalation dei pro- blemi. # Sotto : il momento della preghiera nella moschea di Niu Jie, a Pechino. A lato : la moschea di Turpan, Xinjiang. A destra in alto : l’entrata della «Minzu University of China».

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