Missioni Consolata - Aprile 2014
Pechino L’Università Minzu Una casa per le minoranze etniche comunità uigure, che erano state una sua peculiarità. Quello che ri- mane è un uomo sempre più ar- rabbiato, rancoroso, e, forse, sempre più solo. Nel febbraio 2013 viene prele- vato all’aeroporto di Pechino, mentre - con la figlia Jewher Ilham (nata da un precedente matrimonio) - è in procinto di im- barcarsi per gli Stati Uniti per un incarico temporaneo presso l’In- diana University a Bloomington. Jewher parte, lui viene messo ad arresti domiciliari ancora più se- veri. Nonostante questo, conti- nuano ad apparire interviste sui media stranieri. Al telefono Tohti critica il governo, commenta l’at- tentato dell’ottobre 2013 ( vedere MC, gennaio-febbraio 2014 ) a Piazza Tiananmen sostenendo che non ne è provata la matrice uigura e, allo stesso tempo, che non si possano escludere in fu- turo «metodi estremi» utilizzati da gruppi di uiguri per «proteg- gere i propri diritti». Tutto si ferma il 15 gennaio. Il professore viene scortato fuori dal suo appartamento del cam- pus dell’Università Minzu. Il luogo dove è detenuto è ancora scono- sciuto, le accuse che gli si muo- vono consistono in «separati- smo» e «istigazione alla vio- lenza». Un coro di voci si alza in sua difesa: la blogger tibetana Woeser, Wang Lixiong, giornalisti, avvocati e intellettuali cinesi e stranieri, e tanti altri. Ma la figura di Tohti rimane controversa: i toni estremi e quasi forzati delle dichiarazioni degli ultimi tempi non hanno prodotto il consenso sperato. I suoi paragoni con altre situazioni, per esempio con quella dei ceceni, erano spesso fuori luogo, e portavano alla luce una psiche provata. Il caso Tohti rimane aperto. Si tende a spiegare il suo arresto con campagne anticorruzione che coinvolgono alti funzionari in Xinjiang, e che avrebbero come obiettivo ultimo i fedelissimi di Zhou Yongkang, con il tentativo di altri funzionari di spostare l’atten- zione o di un ennesimo giro di vite sulle voci critiche in Cina da parte della nuova amministrazione Xi, e con molto altro. Quello che resta da vedere è se la società civile ci- nese, la comunità internazionale e il governo del Stati Uniti siano pronti a sostenere una persona che, prima di essere un dissidente, è un uomo provato. Pechino e la «gestione del dissenso» A questo punto può essere utile comprendere la tragedia umana del prof. Tohti alla luce del si- CINA 54 MC APRILE 2014 L’ Università delle Minoranze et- niche di Pechino, chiamata Università Minzu (in seguito a una delibera degli organi accademici volta a evitare che il termine minzu , «gruppo etnico», venisse tra- dotto con il politicamente connotato «nazionalità»), è nuovamente sotto i riflettori. Istituzione accademica pre- stigiosa che raccoglie la créme dei giovani appartenenti alle 55 mino- ranze etniche cinesi, formandoli, in- sieme a una parte di studenti han, se- condo una rigorosa educazione di partito per prepararli a occupare po- sti più o meno rilevanti nell'ammini- strazione pubblica e nel governo, il campus del quartiere di Haidian ospita tibetani, uiguri, mongoli, hui, kazaki, kyrgyzi, e membri di quasi tutte le altre minoranze. Inoltre è l'u- nica, a Pechino, a disporre di nume- rose mense per gli studenti musul- mani. Almeno due le occasioni re- centi in cui questa università ha fatto notizia in Occidente: le manifesta- zioni degli studenti tibetani (marzo 2008 e ottobre 2010), e l'arresto di Ilham Tohti nel luglio del 2009. Do- cente di dinamiche economiche nelle aree abitate da minoranze, all’epoca Tohti fu rilasciato grazie alla sua no- torietà tra intellettuali e studiosi ci- nesi e stranieri, e, soprattutto, grazie all'intercessione dell'amministra- zione Obama. Ale.Cap.
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