Missioni Consolata - Aprile 2014

di confine tra le più problemati- che del Xinjiang. La regione viene isolata, chiusa a giornalisti e stra- nieri, internet e telefonate inter- nazionali vengono immediata- mente bloccati. Comincia un pas- saparola frenetico, un proliferare di voci sulle possibili cause di quello che viene considerato il sommovimento potenzialmente più destabilizzante per la Repub- blica popolare dopo il 1989. Nur Bekri, presidente della regione autonoma, appare sulla Cctv ( China Central Television ) fa- cendosi portatore della linea ufficiale: la causa delle ri- volte va cercata all’estero, nelle attività separatiste e terroriste del gruppo di Re- biya Kadeer ( leggere MC, gennaio 2010, ndr ), e in quelle sovversive di alcune figure che operano entro i confini cinesi, tra cui Ilham Tohti. Il suo blog Uighurbiz viene identificato come una delle principali piattaforme online responsabili di aver istigato e aiutato a orga- nizzare la rivolta. Il sito viene chiuso, Nur Bekri e Wang Lequan - l’al- lora segretario del par- tito del Xinjiang (che verrà sostituito un anno dopo da Zhang Chunxian) - puntano il dito contro Ilham Tohti che, prima viene arrestato, poi rilasciato ma confi- nato nei 50 metri qua- drati del suo apparta- mento nel campus uni- versitario con la moglie e i due fi- gli piccoli. Nonostante il supporto e l’affetto di studenti e amici, dal 2009 in poi l’esistenza di Tohti si tra- sforma in un vero e proprio «cal- vario» fatto di visite e interroga- tori della polizia nei momenti più inaspettati, problemi per i fami- liari a Pechino e in Xinjiang, beni e proprietà congelate (e lo stipen- dio da professore che arriva solo saltuariamente), telefonate, email e lezioni controllate e regi- strate. Più le maglie del controllo si stringono intorno a lui, più le sue lezioni diventano popolari: aule in cui più di 200 studenti, per la maggior parte uiguri prove- nienti da tutta la città, lo aspet- tano ogni venerdì pomeriggio. Il tono delle sue analisi e dei suoi messaggi diventa sempre più cri- tico e tagliente. Il suo atteggia- mento di sfida alle autorità non passa però inosservato: il corso viene interrotto nel settembre 2011, «perché non si raggiunge il numero di studenti necessari». Un progressivo deterioramento Infaticabile, nonostante una forte depressione, i ripetuti ed este- nuanti interrogatori, e una serie di difficoltà per lui e la sua fami- tela della cultura, della lingua e del popolo uiguro, è noto in Cina e all’estero per i suoi scritti e le sue attività di sensibilizzazione sul Xinjiang. La notizia del suo arre- sto rimbalza da un sito all’altro, si cominciano a raccogliere firme per la sua liberazione immediata. Circola una petizione che, alla data del 18 febbraio, nonostante la problematicità del caso, era già stata firmata da quasi 2.000 per- sone, cinesi e straniere 1 . Gli scontri del 2009 Il 5 luglio 2009, durante gli scontri scoppiati nel corso di una grande manifestazione a Urumqi, la capi- tale del Xinjiang, quasi 200 per- sone rimangono uccise, moltis- sime ferite. Le vittime sono per la maggior parte cinesi di etnia han colpiti a morte da gruppi di uiguri. Altre manifestazioni e scontri scuotono in quei giorni la re- gione, la attraversano da Nord a Sud e infiammano Kashgar, zona CINA 52 MC APRILE 2014 # In alto : fedeli davanti alla moschea di Niu Jie, a Pechino. A sinistra : un giovane all’ingresso della moschea. A destra in alto : il professor Tohti durante una lezione all’Università, nel giugno 2010.

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