Missioni Consolata - Aprile 2014
italiana, a Diogo de Mata de Sâo Joâo; o Carlos, proprietario di un risto-bar attento ai segnali della natura, ostile al consumismo e agli sprechi; o Marquinho, che vive nel mezzo del mato , nella fo- resta, in una casina di adobe (mattoni di fango e paglia, ndr ), circondato da animali, piante e sorgenti, dedicandosi a creare magnifiche collane, anelli e brac- ciali di metallo incastonato di pie- tre; o Sidney Rocha, teologo e ar- tista, che passa molto tempo fuori dal caos di Salvador, a pe- scare, meditare e a scrivere poe- sie. Per ognuno di loro, natura, impe- gno sociale, politico e ambientale sono elementi che non si disgiun- gono dalla fede religiosa in Jah (Jahwé) e in una profonda consa- pevolezza del proprio posto nel mondo. La loro lotta contro «Ba- bilonia», il «male», il «sistema oppressore», le «istituzioni» cor- rotte in cui non si riconoscono, è realizzata nella quotidianità della realtà in cui vivono. Ovviamente, a fianco dei rasta impegnati e coscienti, ci sono altri che, pur apparentemente simili - dreadlocks , abbigliamento colo- rato, musica - si dedicano ad atti- vità meno educative, ciondolando per le strade o nelle spiagge, pieni di alcool e macogna (ma- rijuana, ndr ). «Non sono veri ra- sta», spiega con una punta di fie- rezza e severità Sidney Rocha, «sono emarginati, poveracci che stanno distruggendo la propria vita, vittime di un sistema sociale e politico che crea miseria e alie- nazione». «In Brasile, il rastafarismo, ovvero “Legione Rasta”, iniziò a diffon- dersi tra la fine degli anni ’70 e l’i- nizio degli anni ’80 - racconta il teologo -. Siamo stati molto per- seguitati, perché la Chiesa non ha mai accettato la nostra storia. Dentro il movimento ci sono tante correnti, gruppi: Twelve Tri- bes of Israel , i Nyabinghi , i Bobo Ashanti e gli Ortodossi, sono al- cune. La nostra è una religione, ma non nel senso occidentale del termine. Per noi la religione è vita. Ci si riunisce per la cerimonia della preghiera comunitaria, con suoni di tamburi e canti, il Nya- binghi (Ni-uh-bin-gee), per leg- gere la Bibbia e fumare ma- rijuana, il cui uso, tuttavia, non è obbligatorio. Quest’ultima è usata come rituale». hailé selassié, il leone di Giuda Anche nel resto del mondo il ra- stafarismo è diventato particolar- brasile - bahia I rasta considerano Marcus Mosiah Garvey un profeta, la cui ideologia e filosofia ha fortemente influenzato il movimento. Garvey promosse il «Nazionalismo nero» e il «Panafricanismo». Egli lavorò per la causa dei popoli neri negli anni ’20 e ’30 e le sue idee influenzarono molto le classi popo- lari in Giamaica e il rastafarismo stesso. Il panafricanismo è un movimento che incoraggia la solidarietà e l’u- nità tra i discendenti africani nella diaspora. La sua ideologia si basa sul concetto che tutti i popoli afri- cani siano interconnessi: «I popoli africani, sia nel continente sia nella diaspora, non condividono solo una storia comune ma anche un destino comune» (Minkah Makalani). L’organizzazione politica panafri- cana più grande e conosciuta è l’U- nione Africana. Angela Lano «The Marcus Garvey and Universal Ne- gro Improvement Association Papers», vol. IX: Africa for the Africans, June 1921-December 1922. Il panafricanismo venuto dai Caraibi Il profeta Marcus 22 MC APRILE 2014
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