Missioni Consolata - Aprile 2014

KOSOVO di ENRICO VIGNA 10 MC APRILE 2014 D opo l’intervento militare della Nato nel 1999, la re- gione del Kosovo è stata posta sotto amministra- zione Onu (Unmik). Il controllo è stato assunto dalla maggioranza albanese, e la popolazione serba è fuggita in gran parte in Serbia. Le minoranze rimaste vivono at- tualmente in piccole enclaves protette dalle forze internazio- nali. Il 17 febbraio 2008 il Kosovo si è proclamato indipendente ot- tenendo il riconoscimento da parte di 106 stati, tra cui gli Usa che vi hanno insediato una im- portante base militare (Camp Bondsteel). Il 22 luglio 2010 la Corte internazionale di Giustizia ha dichiarato che la proclama- zione d’indipendenza del Kosovo non era stata un atto contrario al diritto internazionale. La Serbia non riconosce la secessione di un territorio che rappresenta la culla della sua cultura. La dichiarazione della Corte è stata riconosciuta dall’Assemblea Generale dell’Onu nel settembre del 2010 1 . Un narcostato nel cuore dell’Europa Nonostante siano passati 15 anni dai bombardamenti scatenati dalla Nato e dall’inizio del pro- cesso di secessione e indipen- denza della regione kosovara dalla Repubblica di Serbia, la «questione Kosovo» continua a essere un nodo irrisolto. La co- munità internazionale occiden- tale pensava che con la cosid- detta «indipendenza» si sareb- bero assopite le forme di resi- stenza del popolo serbo kosovaro e delle altre minoranze persegui- tate in quel territorio. Ma non è stato così. E lo dimostrano i quo- I GIORNI DELLA SPIRITUALITÀ E DEL RACCOGLIMENTO NEL KOSOVO MARTORIATO Chiese ortodosse bruciate, cimiteri serbi vandalizzati, libertà di movimento limitata, identità e cultura negate. La minoranza serba in Kosovo, costretta in una condizione di apartheid , vede i propri diritti fondamentali violati. Segno di un paese che, nonostante l’avallo internazionale, rimane distante dagli standard minimi della democrazia. MINORANZA SERBA SOTTO ATTACCO © Afp photo / Armend Nimani

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