Missioni Consolata - Marzo 2014
80 MC MARZO 2014 Isidoro e Maria Toribia : Pur essendo dei semplici sala- riati, contadini cioè che lavoravano la terra di un pa- drone, ricavavamo dalla terra ciò che era necessario per vivere. Non come voi moderni che avete inventato ad- dirittura il land grabbing impoverendo ancora di più i contadini dei paesi del Sud del mondo. Voi sapete cos’è il land grabbing? Isidoro e Maria Toribia : Dove siamo adesso vediamo delle cose, è proprio il caso di dirlo, che non stanno né in cielo né in terra, come appunto il fenomeno del land grabbing , ovvero l’accaparramento della terra per sfruttare intere zone di paesi poveri, a favore dei paesi ricchi che non hanno spazio sufficiente per le necessità alimentari delle loro popolazioni. Infatti questo è un problema serio, in molte parti del mondo i frutti della terra non restano alla po- polazione che li ha coltivati ma vengono dirottati a nazioni ricche come l’Arabia Saudita o potenze in- dustriali emergenti come l’India e la Cina che per avere risorse alimentari per la loro gente non esi- tano a sfruttare e impoverire i paesi già poveri. Isidoro e Maria Toribia : E pensare che una migliore ridi- stribuzione dei beni darebbe cibo sufficiente a tutto il pianeta. Isidoro muore nel 1130 e lo seppelliscono con una semplice cerimonia nel cimitero del villaggio in cui era sempre vissuto. Qualche anno dopo la moglie lo rag- giunge in paradiso. La loro tomba diventa subito meta di pellegrinaggi e qualche decennio dopo, a furor di popolo, il corpo di Isidoro viene esumato per essere sepolto nella chiesa madrilena di Sant’Andrea. Inspie- gabilmente lo trovano incorrotto. La sua fama si diffonde subito in tutta la Spagna e in seguito nelle colonie spagnole. Isidoro viene elevato alla gloria de- gli altari insieme a quattro stelle della santità di ogni tempo: San Filippo Neri, Santa Teresa d’Avila, Sant’I- gnazio di Loyola e San Francesco Saverio. Gente con cui, di sicuro, Isidoro e Maria Toribia si sarebbero trovati in dif- ficoltà a parlare durante la loro vita. Questa san- tità di coppia è poco co- nosciuta perché la devo- zione popolare ha fatto prevalere l’aspetto pro- digioso e miracolistico del marito. La popolarità che Isidoro si è guada- gnato come patrono dei raccolti e dei contadini ha finito per oscurare quella di lei che pure si è fatta santa condividendo gli stessi ideali di genero- sità e laboriosità del ma- rito, conquistando la perfezione spirituale tra casseruole, bucati e la- vori nei campi. Mario Bandera Missio Novara Sotto di loro non avevate problemi per la vostra vita cristiana, il culto o la pratica religiosa? Isidoro e Maria Toribia : Assolutamente no, c’era da parte di tutti una grande tolleranza. Come sempre, le cause delle guerre che si sono succedute, checché se ne dica, erano più legate a conquiste territoriali per am- pliare i propri possedimenti e presentarsi così come dei grandi sovrani con molta terra e con molti popoli al loro servizio. Come praticavate la vostra fede? Isidoro e Maria Toribia : Ogni giorno partecipavamo alla Messa mattutina e durante la giornata, in casa come nei campi, spesso lasciavamo il lavoro per passare qual- che momento di intimità con il Signore in preghiera. Nonostante queste pause il risultato della nostra fatica era né più né meno consistente di quello dei nostri compagni: tanti campi aravano loro, tanti ne aravamo noi, tanti covoni mietevano loro, tanti ne mietevamo noi. Qualcuno addirittura azzarda che grazie alla nostra vita di preghiera gli angeli si sostituissero a noi nel la- voro dei campi. Ho letto su di voi queste cose: eravate molto cari- tatevoli verso i più poveri, ma i risultati ottenuti non si spiegavano con la sola vostra capacità di la- voro. Attraverso la vostra vita umile e semplice av- venivano dei miracoli. Isidoro : Dicono anche che mentre trasportavo sulle spalle un sacco di grano con il fondo bucato, i chicchi cadevano sulla neve, una vera manna per gli uccellini nella stagione invernale. Arrivato al mulino, chissà come, il sacco non aveva buchi ed era prodigiosamente pieno. La vostra epoca era caratterizzata da grandi con- dottieri come Alfonso VI il Bravo, Re di Castiglia e di Leon che conquistò tante città; come Yusuf ibn Ta- shufin, capo degli Almoravidi musulmani che scon- fisse Alfonso incorporando ampie zone della Spagna nel suo impero Nordafricano; come il condottiero dei condottieri, Ruiz Diaz de Bivar, detto el Cid Cam- peador. Isidoro e Maria Toribia : Noi non avevamo né spada né cavallo. Quando aravamo la terra utilizzavamo i buoi del padrone e vicino casa avevamo gli animali da cor- tile, come tutti i conta- dini. Quando vedevamo passare questi cavalieri per andare a combat- tere, ci prendeva lo sconforto al pensiero di quanti giovani avreb- bero lasciato la loro vita sui campi di battaglia per gli interessi di qual- che potente. Voi avevate un rap- porto ideale, quasi mistico con la terra. Ed è proprio questo amore viscerale alla vita dei campi che fa di voi persone con molte cose da dire agli uomini d’oggi. 4 chiacchiere con...
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