Missioni Consolata - Marzo 2014
MARZO 2014 MC 7 Cari mission@ri senza chiedere in cambio nulla. Sì, tutta la sua vita fu un atto permanente di amore a perdere. Paolo Farinella UN BRINDISI A PADRE EGIDIO In data 2 Gennaio 2014 pa- dre Egidio Crema ha fe- steggiato il suo 90esimo compleanno qui al Conso- lata Hospital di Ikonda do- ve si trova ospitato. Vi in- viamo due fotografie della cena conviviale a cui hanno partecipato padre Sandro Nava, la dottoressa Ma- nuela, la dottoressa Virgi- nia Quaresima, il dottor Gianpaolo Zara, il dottor Giuseppe Vasta e la sua ba- dante Rosy. Sarebbe bello che queste foto fossero pubblicate per rendere o- nore a un missionario che dal 1950 ha lavorato in Tanzania e ora si è ritirato al Consolata Hospital che funge anche da casa di ri- poso e cure per i missionari anziani e ammalati in Tan- zania. Un saluto cordiale. p. Sandro Nava e dott.ssa Manuela Buzzi Ikonda, Tanzania un’impresa ormai impos- sibile. Le notizie che ab- biamo dai Vangeli e da al- tre fonti non sono decisi- ve a riguardo. I Vangeli affermano che Gesù morì un venerdì sera antece- dente la Pasqua ebraica, la quale cade nel mese di Nisan, corrispondente al nostro metà marzo, metà aprile (dipende dalla lu- na). Per gli Ebrei, il giorno comincia al tramonto del sole del giorno prima, quindi venerdì sera, dopo il tramonto è già il giorno Sabato. Per Mc, Mt e Lc (Vangeli sinottici), infatti, Gesù morì il giorno di Pa- squa (Pesach, il sabato 15 del mese di Nisan), men- tre per Giovanni la morte sarebbe avvenuta la vigi- lia del Sabato, cioè prima del tramonto. Lo scopo di Giovanni è fare coincidere la morte di Gesù con l’ora (le ore 16,00) del sacrificio nel tempio di Gerusalem- me per presentare Gesù come «Agnello di Dio» sgozzato sulla croce. Da tutta una serie di com- puti, confronti e studi, le date possibili sono tre: il 7 aprile dell’anno 30, oppu- re il 27 aprile dell’anno successivo o il 3 aprile del- l’anno 33. Sia i Vangeli che lo storico ebreo Giuseppe Flavio ci dicono che Gesù morì durante l’ammini- strazione del procuratore romano Ponzio Pilato che gli studiosi fissano tra il 26 e il 36 dC. I Vangeli dal canto loro aggiungono che Gesù fu condannato a morte durante il sommo sacerdozio di Caifa, che e- ra manovrato dal suocero Anna (a sua volta ex som- mo sacerdote). Il pontifi- cato di Caifa si colloca tra l’anno 18 e il 36 dC, in con- comitanza con il procura- tore Ponzio Pilato. Secon- do Lc, Pilato per un atto politico inviò Gesù a Erode Antipa che regnò per con- to dei Romani sulla Galilea tra il 4 aC e il 39 dC. Da tutta questa ubriacatura di date, di anni e di nomi, la conclusione è che la morte di Gesù deve essere avvenuta tra il 26 e il 36, logicamente dC. Se fosse stato l’anno 26, tenuto conto che è nato circa 6 anni prima di quanto cre- diamo noi, sarebbe morto all’età di 32/33 anni circa; se invece fosse stato l’an- no 36, tenuto conto dello stesso motivo, Gesù sa- rebbe morto dieci anni dopo. Come si vede non possia- mo chiedere ai Vangeli u- na «precisione» cronolo- gica che non possono dar- ci, perché il loro scopo è catechetico e teologico, non storico (come inten- diamo noi questa valen- za). Noi sappiamo che i primi cristiani hanno i- dentificato Gesù con Isac- co, il figlio di Abramo che stava per essere sacrifica- to dal padre sul monte Moria. Secondo la tradi- zione ebraica, Isacco inci- tava il padre a compiere fino in fondo il suo dovere di obbedienza a Dio e quindi si offrì liberamente al sacrificio. La stessa tra- dizione parla di Isacco «le- gato» alla legna come Ge- sù fu «legato/inchiodato» alla croce. Poiché si sup- pone che l’episodio del sacrificio d’Isacco sia av- venuto quando questi a- veva 36 anni, applicando a Gesù un’età simile, non si è lontani dalla realtà perché si resta perfetta- mente tra i 32/33 anni e i 42/43. Ciò che conta per i Vangeli è che Gesù nac- que, visse e morì, offren- do la sua vita in dono e
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