Missioni Consolata - Marzo 2014

sono eseguiti per rimediare a interventi estetici precedenti (patologia secondaria alla chi- rurgia estetica). N egli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale anche il numero di persone che ac- quistano i cosiddetti coupon di of- ferte per interventi di chirurgia estetica a prezzi scontati, i quali si trovano solitamente sui siti di ac- quisti on line. Oltre a questo tipo di offerte, sul web si trovano sempre più facilmente fiale di filler (so- stanze usate come riempitivo) e di tossina botulinica a prezzi strac- ciati e del tutto prive di controlli. Queste sostanze dovrebbero sem- pre essere controllate e inoculate da uno specialista nel settore, in- vece chi le acquista on line ricorre spesso al fai da te con gravi rischi sia per la propria salute, sia per il risultato estetico. L’ American Society for Aestetich Plastic Surgery ha rilevato un au- mento dal 2002 a oggi del 12% del ricorso alla chirurgia estetica e del 22% dell’uso della medicina este- tica. Tra gli interventi in aumento ci sono la mastoplastica additiva (+17%), la blefaroplastica, cioè il lifting delle palpebre (+17%), la ri- noplastica o rimodellamento del naso (+10%) e la mastoplastica ri- duttiva (+17%). Secondo i dati Euri- spes , in Italia sono aumentati gli in- terventi di blefaroplastica (+22%), di mastoplastica additiva (+42%), anche se è molto diffusa pure quella riduttiva, e del 31% i tratta- menti di medicina estetica, i più diffusi dei quali sono a base di acido ialuronico, e il lipofilling (tra- pianto autologo del proprio e degli Stati Uniti per organizzare pacchetti- vacanza all inclusive , che prevedono il volo, il soggiorno in albergo (solitamente di una set- timana) e l’intervento chirurgico. Ad esempio, nel 2011 un pac- chetto comprendente una masto- plastica additiva effettuata in Tuni- sia, il volo e il soggiorno per una settimana costava 2.600 euro. At- tualmente in Italia un intervento del genere ha un costo compreso tra i 4.500 e i 6.500 euro. La scelta di recarsi all’estero per subire in- terventi chirurgici estetici, tuttavia non è sempre sicura perché, seb- bene le cliniche del settore pubbli- cizzino i loro interventi come privi di complicazioni, nella realtà que- ste possono verificarsi, come in qualsiasi operazione chirurgica. In tal caso è necessario un pronto in- tervento, che diventa difficile ef- fettuare, se la clinica di riferimento è all’estero e il paziente è già rien- trato nel proprio paese. E interve- nire con ritardo può pregiudicare l’esito dell’operazione. Non biso- gna dimenticare che in chirurgia estetica il 50% di un intervento è rappresentato dal post-operatorio, in cui le medicazioni sono essen- ziali. Le corse al ribasso nella medi- cina e chirurgia estetica possono essere molto pericolose, perché nelle offerte non si risparmia sulla parcella del medico che esegue l’intervento, ma sulla struttura e sulle attrezzature utilizzate. Può capitare ad esempio che certi in- terventi, che necessiterebbero della sala operatoria, vengano ese- guiti in ambulatori non chirurgici. Attualmente purtroppo tre inter- venti su dieci in chirurgia estetica grasso). Nel mondo l’inter- vento più richiesto è la lipo- suzione (19,9% di tutti gli inter- venti chirurgici estetici), seguito dalla mastoplastica additiva (18,9%) e dalla blefaroplastica (11%). Mentre, per quanto ri- guarda la medicina estetica, al primo posto c’è l’iniezione di tos- sina botulinica (38,1%), seguita dall’acido ialuronico (23,2%) e dalla epilazione con laser (10,9%). L’età delle giovani, che si sotto- pongono alla chirurgia estetica si abbassa progressivamente, tanto che in Italia, nel giugno 2012, la Commissione affari sociali del Se- nato ha approvato un disegno di legge che vieta gli interventi al seno per motivi estetici su mino- renni, e multa i chirurghi che non rispettano la legge con una san- zione fino a 20.000 euro e la so- spensione dalla professione per 3 mesi. In tempi di crisi economica, se- condo la «Società italiana di chirur- gia plastica estetica», nel 2011 in Italia, nonostante l’aumento di al- cune tipologie d’interventi chirur- gici estetici di cui si è detto, c’è stato un calo complessivo del 40% rispetto ai due anni precedenti. Sono invece aumentati i meno co- stosi trattamenti di medicina este- tica, oltre alle richieste di finanzia- menti per rifarsi il seno o il naso da parte di persone con scarsa dispo- nibilità economica che probabil- mente ripongono grandi attese nel loro aspetto esteriore. Se il settore della chirurgia estetica tradizionale pare avere subito una contrazione legata alla crisi econo- mica, non conosce crisi il settore degli interventi chirurgici intimi, tra cui la ricostruzione dell’imene per il recupero della verginità (1.200-2.500 euro). Questo tipo di chirurgia plastica è in costante au- mento. M entre nel Sud del mondo mancano medici e medi- cine per curare malattie che falcidiano intere popolazioni, nel Nord del mondo si spendono fiumi di denaro per ricostruirsi. Sorge spontanea la domanda se sia così dignitoso apparire piuttosto che essere. Come se la vita fosse solo una recita. Rosanna Novara Topino MC RUBRICHE MARZO 2014 MC 69

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