Missioni Consolata - Marzo 2014
chirurgia estetica intima, la cui ri- chiesta è raddoppiata negli ultimi cinque anni. La pratica di quest’ul- tima si è diffusa a tal punto che l’ A- merican College of Obstetricians and Gynecologist è intervenuto in- dicando tali procedure come rara- mente appropriate sul piano me- dico, e potenzialmente dannose per la salute. Questo fenomeno rientra nella estrema diffusione, a livello mondiale, della chirurgia plastica e della medicina estetica. Ovviamente si deve riconoscere a questa branca della chirurgia il grande merito di permettere il re- cupero estetico a persone che hanno subito gravi traumi o inter- venti chirurgici distruttivi per cu- rare tumori, o che sono state col- pite da patologie deturpanti. Tut- tavia ormai ci troviamo di fronte sempre di più alla medicalizzazione consumistica della salute, con il mercato globale che si pone come A nche i media ritenuti - a torto o a ragione - più seri, sempre più spesso ci pro- pongono immagini e servizi sulle neomamme vip che - tra- scorso pochissimo tempo dal parto e dall’allattamento - tornano in una forma fisica smagliante. Di so- lito vengono riportate le dichiara- zioni delle dirette interessate che dicono di passare ore e ore in pale- stra e di seguire diete ferree. Non viene invece detto che molte di loro fanno ricorso al cosiddetto Mommy makeover («rifacimento della mamma»), una combinazione di interventi chirurgici per rime- diare ad alcuni difetti lasciati dal parto e dall’allattamento. Il fenomeno del Mommy makeover è nato negli Stati Uniti, ma sta diffondendosi anche in Europa, Ita- lia compresa. Secondo un’indagine compiuta dall’ American Society of Plastic Surgeons su 1.000 neo- mamme il 62% si sottoporrebbe volentieri a qualche intervento di chirurgia plastica per recuperare l’aspetto fisico antecedente la gra- vidanza se i costi fossero meno elevati. Tra gli interventi più richie- sti figurano la mastoplastica addi- tiva (aumento del seno), la masto- pessi (sollevamento del seno), la li- posuzione (rimozione del grasso in eccesso) unita all’addominopla- stica (tensione della parete addo- minale), e sempre più spesso la difensore dei valori della bellezza e della giovinezza, e impone i suoi diktat estetici. Viene fatta passare l’idea che il non bello, il non gio- vane ed efficiente siano assimila- bili al male, quindi da correggere. Ecco allora il boom della elective surgery , cioè dell’insieme degli in- terventi chirurgici non necessari in senso clinico, di cui è soprattutto il paziente a sentire la necessità, e la sostituzione del rapporto medico- malato con quello medico-persona sana. È presente in questo feno- meno il rischio di sfruttamento del disagio psichico e sociale delle per- sone più fragili, con scarso equili- brio interiore, che spesso trasferi- scono sul corpo un malessere di origine diversa. È stata infatti os- servata un’elevata rilevanza stati- stica di disordini mentali fra i can- didati alla chirurgia estetica, colpiti spesso da dismorfofobia corporea: malattia psichiatrica consistente in ALLATTAMENTO E SENO FEMMINILE ( TERZA PARTE ) Nei paesi ricchi si sta diffondendo la chirurgia plastica per recuperare l’aspetto fisico antecedente la gravidanza. Il mercato impone i suoi diktat estetici, facendo passare l’idea che il non bello e il non giovane siano errori da riparare. Correlato a questo fenomeno ce n’è un altro, anch’esso in rapidissima crescita: quello del turismo medico. Così, mentre in troppi paesi mancano medici e ospe- dali pubblici, in altri si profila una nuova vittoria dell’«apparire» sull’«essere». UNAPLASTICA APPARENZA Nostra Madre Terra di Rosanna Novara Topino 66 MC MARZO 2014
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