Missioni Consolata - Marzo 2014

40 MC MARZO 2014 L’ associazione Dodiciceste nasce nel 2004 dalla volontà comune di evangelici e cattolici, da un pastore valdese, Bruno Giaccone, e un sacerdote cattolico, don Gianni Pavin che ogni anno riunivano i loro fedeli per la preghiera ecumenica. Marilena Ter- zuolo, tessitrice, moglie del pastore, ci racconta la ge- nesi: «Un giorno un’associazione di Padova mi cerca: volevano aiuto per un progetto di tessitura in Eritrea. Io andai con loro un mese a insegnare alle donne eri- tree. Ma al ritorno mi dissi: “facciamo qualcosa, diamo continuità. Fondiamo un’associazione con i nostri amici cattolici”. E loro si dichiararono subito disponi- bili». L’associazione parte con due motivazioni: portare avanti un cammino ecumenico e creare lavoro per per- sone che ne hanno bisogno. «Dodiciceste è un’associa- zione ecumenica nata proprio per essere segno di co- munione tra cristiani di confessioni diverse che si rico- noscono fratelli tra di loro nel momento in cui c’è biso- gno di mettere insieme quel poco che ognuno ha por- tato con sé per condividerlo, dopo aver ascoltato gli in- segnamenti del maestro di Nazaret». Da qui il nome: dalle dodici ceste di avanzi della moltiplicazione dei pani e dei pesci. In un villaggio chiamato Segheneiti esisteva già una scuola di tessitura gestita dalle suore cappuccine. «Il primo obiettivo era creare dei piccoli gruppi di la- voro - racconta Marilena -. Tra le donne che termina- vano la scuola di tessitura, a quelle che lo desidera- vano, l’associazione procurava un locale dove lavorare pagando l’affitto per un anno, l’acquisto dei telai e un po’ di materia prima e l’accompagnamento tecnico per i primi mesi». U n’intuizione socio-economica vincente: in Eri- trea, dopo la lunga guerra con l’Etiopia, manca- vano i Netzelà , il vestito tradizionale indossato da tutte le donne eritree. Questi erano infatti prodotti solo in Etiopia. Ma era difficile iniziare un’attività, a causa della mancanza di fondi e di competenze. Con 5.000 euro si riusciva ad avviare un gruppo di cin- que donne alla produzione di Netzelà , fornendo i telai necessari. «Tutti i gruppi che abbiamo aiutato a partire conti- nuano a lavorare. Tutto quello che producono lo ven- dono subito sul mercato locale. Viene lavorato cotone coltivato nel paese nei telai costruiti localmente» dice con orgoglio Marilena. «Lavorano senza padroni, senza inquinare l’aria e l’acqua, senza bisogno di energie che non siano le loro braccia e la loro intelligenza, senza sfruttamento da parte di nessuno. Ora queste donne possono procurare un onesto e dignitoso futuro alle loro famiglie numerose». Sono i gruppi stessi che dopo un anno di affitto sov- venzionato dicono: «Ce la facciamo da sole, andate ad aiutare altre donne». E questo è un risultato strabi- liante. I gruppi si moltiplicano. A Segheneiti diventano un centinaio le donne coinvolte. S ITO WEB : www.dodiciceste.it Storia di un’associazione di cattolici ed evangelici uniti per l’Eritrea 12 ceste di speranza ecumenica In alto: donne eritree al lavoro su telai nell’ambito del progetto di Dodiciceste con il tipico Netzelà prodotto. A destra: immagine della donna eritrea rappresentata con il carico di tutte le sue responsabilità nella società e nella famiglia. © Mattia Gisola © Mattia Gisola e Francesca Giaccone

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