Missioni Consolata - Marzo 2014

MARZO 2014 MC 29 cita nelle critiche al sistema. «La maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo - si legge nel capitolo secondo - vi- vono una quotidiana precarietà, con conseguenze funeste. Au- mentano alcune patologie. Il ti- more e la disperazione si impa- droniscono del cuore di nume- rose persone, persino nei cosid- detti paesi ricchi. La gioia di vi- vere frequentemente si spegne, crescono la mancanza di rispetto e la violenza, l’inequità diventa sempre più evidente. Bisogna lottare per vivere e, spesso, per vivere con poca dignità». Le parole del papa nascono (an- che) dall’esperienza diretta. Du- rante la devastante crisi argen- tina il cardinale Bergoglio era ar- civescovo di Buenos Aires e in quella veste aveva avuto parole di fuoco contro il sistema, par- lando di un «vero terrorismo economico finanziario» 16 . «Oggi - prosegue la Evangelii Gaudium - tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come con- seguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita». «In questo contesto, alcuni ancora difen- dono le teorie della “ricaduta fa- vorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, fa- vorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una mag- giore equità e inclusione sociale nel mondo. Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei mecca- nismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frat- tempo, gli esclusi continuano ad aspettare». Parole tanto forti da provocare la reazione (risentita) dell’ Economist , che accusa il papa di riflettere una posizione ideologica di sinistra 17 . «Mentre i guadagni di pochi cre- scono esponenzialmente - si legge ancora nell’esortazione apostolica al numero 56 -, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal benes- sere di questa minoranza felice. Tale squilibrio procede da ideolo- gie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la specula- zione finanziaria. Perciò negano il diritto di controllo degli stati, in- caricati di vigilare per la tutela del bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone, in modo unilaterale e implacabile, le sue leggi e le sue regole». Sono affermazioni sorprendenti per un papa? Non proprio. Già nella Caritas in Veritate , l’enci- clica del 2009 di papa Benedetto XVI, si affrontavano con chia- rezza i temi imposti dall’econo- mia globalizzata: lo sviluppo, le disparità crescenti, la precarietà, i diritti dei lavoratori 18 . Nel capitolo secondo si legge, ad esempio: «L’esclusivo obiettivo del profitto, se mal prodotto e «L’inequità diventa sempre più evidente. Bisogna lottare per vivere e, spesso, per vivere con poca dignità. [...] Oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e dell’inequità”. Questa economia uccide» (Papa Francesco, Evangelii Gaudium , novembre 2013) MC ARTICOLI «Il modello sociale europeo è finito» (Mario Draghi, The Wall Street Journal , 24 febbraio 2012) «Non è vero che c’è un eccesso di welfare. Non è vero che la crisi è colpa delle finanze pubbliche. Non è vero che i paesi del Sud Europa hanno le maggiori responsabilità» (dal rapporto 2014 di Sbilanciamoci!)

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