Missioni Consolata - Marzo 2014

russia, aveva ormai raggiunto e superato il mezzo milione. Se è vero, inoltre, che in molti casi si tratta di migrazioni di ritorno, è anche vero che l’immigrazione in Polonia si può collocare nella tendenza globale dei nuovi flussi migratori, anche in seguito alla crisi economica che ha colpito alcuni paesi europei, tra cui l’Ita- lia, a partire dal 2008. L’immigrazione rimane comun- que ancora a bassi livelli in Polo- nia, nonostante il numero di persone in arrivo sia in rapida crescita, anche perché la forte emigrazione di polacchi ha por- tato ora alla mancanza e dun- que alla richiesta di forza lavoro, specialmente in alcuni settori come quello della cura e dell’as- sistenza agli anziani. Come in molti altri paesi membri dell’U- nione europea, la società infatti sta invecchiando, e anche in Po- lonia serve qualcuno che si prenda cura degli anziani. In un’intervista alla rivista europea online Cafè Babel , realizzata nel 2012, Piotr Bystrianin della Fun- dacja Ocalenie (Fondazione Sal- vezza), che si occupa di aiutare gli immigrati nei corsi di lingua polacca e nella ricerca di lavoro, sostiene comunque che ci sia ancora molto da fare prima di trasformare la Polonia nella «meta favorita» dei migranti, perché la situazione nelle cam- pagne è molto diversa da quella nella capitale. Lezioni da imparare Essere un paese di nuova immi- grazione può rappresentare per la Polonia un vantaggio se sarà in grado di apprendere dalle esperienze degli altri paesi già mete storiche di immigrati. Questo è stato uno degli obiet- tivi della conferenza internazio- nale « Children migrants and third culture kids. Roots and rou- tes » che si è svolta a Cracovia, presso la Jagiellonian University, lo scorso giugno. Il focus della conferenza in particolare era l’impatto delle migrazioni sui 18 MC MARZO 2014 bambini, sia su coloro che ri- mangono nei paesi di origine e sono costretti a separarsi da uno o da entrambi i genitori, sia su coloro che seguono i genitori nel percorso migratorio o, ancora, nel ritorno in patria dopo un pe- riodo passato all’estero. La conferenza, coinvolgendo professionisti e ricercatori di paesi europei di più antica immi- grazione, è stata l’occasione per condividere esperienze e rifles- sioni riguardanti le conseguenze delle migrazioni sui bambini e le strategie migliori, le cosiddette best practices , per l’apprendi- mento (o il riapprendimento) della lingua, l’inserimento nel contesto della società di acco- glienza, il mantenimento della propria cultura e della propria religione. La conferenza è stata anche l’occasione, soprattutto per i politici, i ricercatori e gli operatori delle associazioni che in Polonia si occupano di migrazione e intercultura, di beneficiare della riflessione su punti di forza e di debo- lezza delle esperienze già realizzate altrove. In partico- lare l’esperienza italiana, per il comune background religioso e tratti simili della storia migratoria, ha por- tato a interessanti rifles- sioni e costruttivi con- fronti. Persone, merci, capitali Con l’ingresso nell’U- nione europea, oltre ai singoli migranti, an- che molte aziende hanno cominciato a installarsi in Polonia, tant’è vero che Var- savia è stata consi- POLONIA # Qui a destra e sotto : Palazzo del presidente della Repubblica. | Persone vanno al lavoro nel centro di Varsavia. # In basso a destra : Immagini del pellegrinaggio degli universitari di Varsavia verso il santuario della Madonna nera di Czesto- cova scattate nell’agosto 2012. I tre missionari della Consolata presenti in Polonia da alcuni anni (anch’essi migranti in quella terra) partecipano al pel- legrinaggio.

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