Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

GENNAIO-FEBBRAIO 2014 MC 7 Cari mission@ri stesso lavoro e non ha a- vuto una preparazione specifica e strutturata co- me la mia grazie al tiroci- nio prima e al volontariato poi, fatti in gran parte nel- l’ospedale Bufalini di Cese- na in tutti i reparti di ra- diologia, a Rimini in Radio- terapia e a Forlì in Medicina Nucleare». «Contattata, ho deciso di condividere questa nuova esperienza di volontariato - afferma Pedrelli -, che l’anno scorso ho svolto a Skutari (Albania) in una ca- sa famiglia dell’associazio- ne Papa Giovanni XXIII. Ho prestato aiuto nella farma- cia interna e in alcune giornate ho fatto l’anima- trice presso l’asilo. Ri- marrà indelebile il ricordo dello stupore dei bambini quando ho fatto imprime- re le impronte delle loro mani su un foglio di carta dopo averle colorate». Cosa vi ha lasciato que- sta esperienza? «C’è un antico proverbio cinese che riesce a descri- vere al meglio questa mis- sione umanitaria: “Dai a un uomo un pesce e lo a- vrai sfamato per un gior- no. Insegna a un uomo a pescare e lo avrai sfamato per tutta la vita”. È quan- to abbiamo fatto quoti- dianamente per affronta- re il contatto con una realtà tanto diversa - con- fermano all’unisono -, sia dal punto di vista cultura- le (lo swahili è un ostaco- lo arduo da superare, se- gnando in un quaderno le parole essenziali per svol- gere il lavoro), sia dal punto di vista ambientale (a oltre 2000 metri di al- tezza in una delle aree più povere della Tanzania). O- stacoli che sono stati su- perati donando per tre settimane tutto di noi, con il sorriso negli occhi e nel cuore, tutti i giorni, condividendoli con tutti. Quanto sperimentato ci aiuterà senzaltro a vivere meglio le realtà in cui sia- mo inseriti». Piero Spinosi Gambettola (CE) e di altri strumenti che fa- voriscano il sesso indiscri- minato e irresponsabile fi- no dall’adolescenza (am- piamente sostenuti invece da potenti e dana- rose lobby anche interne all’UE, vedi ad esempio il documento «Standards for Sexuality Education in Europe» promosso dalla sezione europea del- l’OMS). Ma ritenere la Chiesa responsabile della crescita demografica per- ché opposta ai preservati- vi, è fuori posto. Sarebbe attribuire a Essa un’in- fluenza che di fatto non ha (e non ha mai avuto). I fatti sono semplici: la cre- scita demografica più ac- centuata è avvenuta in Ci- na e in India, dove l’in- fluenza della Chiesa è minimale. In Europa e A- merica del Nord, dove in teoria il suo influsso era più forte, si è invece assi- stito al fenomeno contra- rio, addirittura alla decre- scita della popolazione. E noi italiani siamo proprio tra i primi al mondo nella decrescita demografica! Ben altre sono le ragioni della crescita della popo- lazione mondiale, in pri- mis il grande e positivo sviluppo della medicina, che ha drasticamente ri- dotto la mortalità infanti- le e allungato (anzi, quasi raddoppiato in molti pae- si) la vita media. È un ma- le questo? Non credo pro- prio. È un fatto che ci chiama a maggior respon- sabilità verso questo no- stro fragile mondo. E que- sta responsabilità comin- cia con la giustizia nell’uso delle risorse e dell’am- biente. Dio ha un proget- to di armonia per il crea- to: armonia tra «esseri u- mani», «esseri senzienti» e natura. E Lui è il garante di questa armonia. «FERIE» DIVERSE A IKONDA Fare del «volontariato» in un ospedale missionario a Ikonda in Tanzania duran- te il proprio periodo di «ferie». È quello che han- no fatto due giovani gam- bettolesi dal 26 agosto al 19 settembre scorso, Ni- colò Pistoni, ventottenne laureato in Ingegneria Bio- medica, e Sofia Pedrelli, ventenne laureanda in E- ducatore Professionale. [...] Conosciamoli attraver- so il racconto dell’espe- rienza vissuta nel conti- nente africano. Come e per quali ragioni avete deciso di fare un’esperienza missiona- ria? Perché in Africa e in questo particolare ospe- dale? «Da tempo collaboro con i Missionari della Consolata che a Gambettola hanno un centro missionario (ex seminario) con annesso Santuario - precisa Pistoni - per organizzare raccolte fondi destinate al sosten- tamento dei diversi centri che questo Istituto ha rea- lizzato in tutto il mondo: dalle missioni in Colombia, Venezuela e Mozambico gestite da Missionari miei compaesani all’Allamano Special School di Wamaga- na (Kenya) in cui trovano ricovero decine di bambini portatori di handicap mentali e fisici. L’ i nput di partire per questa destina- zione è venuto da padre Sandro Faedi, allora vice- superiore in Italia e ora in Mozambico. Dopo avergli raccontato della mia car- riera universitaria, mi ha proposto di dare una ma- no concretamente in uno dei tanti ospedali sparsi nel mondo nei quali, ogni giorno, si dà conforto e si presta soccorso alle popo- lazioni più povere. Fra le tante possibili destinazioni la scelta è ricaduta sul Consolata Hospital di Ikon- da in Tanzania, paese nel quale è stato per molti an- ni anche l’attuale superio- re della casa di Gambetto- la, padre Daniele Armanni. Quell’ospedale è ora una delle strutture più grandi e attrezzate realizzate in A- frica dall’Istituto Missioni Consolata. A Ikonda ho prestato servizio come tecnico nel reparto di ra- diologia e ho messo a di- sposizione le mie cono- scenze a chi fa questo

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