Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

Josef: Noi sudtirolesi, per via della lingua, eravamo consi- derati gli alleati naturali degli austriaci e dei tedeschi. Io provenivo dalle fila dell’Azione Cattolica (che il fascismo aveva tentato di ostacolare in ogni modo) e trovavo sem- pre più difficile identificarmi con i progetti propugnati dalla stretta unione d’intenti tra l’Italia fascista e la Germa- nia nazista. Inoltre mi risultava difficile aderire ai pro- grammi che venivano imposti e che rendevano sempre più filonazista la politica italiana. Al di là di queste considerazioni personali, var- rebbe la pena che presentiate un quadro della vo- stra situazione, di modo che diventi per noi più fa- cile capire il contesto in cui vi muovevate e com- prendere nella sua valenza profetica il gesto che avete fatto. Franz e Josef, voi avete saputo offrire in tempi dif- ficilissimi una testimonianza forte del Cristiane- simo ascoltando la vostra coscienza. Avete dimo- strato che è meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, una posizione che in tutta la storia del Cristianesimo altre figure di Santi hanno assunto fino alle conseguenze estreme, ovvero il martirio. Disubbidire alle leggi umane per essere fedeli a Dio, non è cosa da poco, è una scelta sublime! Franz: Io partecipavo alla vita pubblica del mio paese e, in occasione del plebiscito organizzato dai nazisti per incor- porare l’Austria alla Germania, fui l’unico a votare «no» nel mio comune. E una volta che l’annessione fu realizzata, mi rifiutai categoricamente di continuare a partecipare alla vita amministrativa del mio paese, in quanto trovavo la dottrina di Hitler incompatibile con la fede cristiana. 64 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 a cura di Mario Bandera 4 chiacchiere con... 18. FRANZ JÄGERSTÄTTER E JOSEF MAYR-NUSSER FRANZ JÄGERSTÄTTER nacque nel 1907 a Sankt Radegund, in Au- stria, e come semplice contadino visse le vicende della sua patria fino a che Hitler nel 1938 con l’ Anschluss (ovvero l’annessione) inglobò l’Austria, facendola diventare parte integrante della Germania nazista. Come tutti i giovani del suo tempo, doveva obbligatoriamente prestare servizio mili- tare e giurare fedeltà alla dottrina del nazional-socialismo e al Führer te- desco, cosa che egli si rifiutò di fare per la sua tenace convinzione che il nazismo fosse incompatibile con il Cristianesimo e che non potesse asso- lutamente mettere in secondo piano i principi evangelici per assumere quelli della dottrina nazional-socialista. JOSEFMAYR-NUSSER nacque nel 1910 a Bolzano da una famiglia di viticoltori. Benché cittadino italiano, sia pur di lingua tedesca, venne for- zatamente arruolato nelle truppe delle SS naziste e inviato in Germania per essere addestrato e indottrinato al verbo nazional-socialista prima del giuramento al Führer. Unico tra tutte le reclute presenti, egli, con nobile gesto, si rifiutò di adempiere tale for- malità. Entrambi questi giovani praticarono e vissero la fede cattolica in forma adamantina. Furono tra i pochi obiettori di coscienza al nazismo e si ri- bellarono a una visione della vita fondata sul dogma della superiorità della razza ariana, che il dittatore nazista voleva imporre con la forza nei paesi invasi, sconfitti e sottomessi dall’esercito tedesco. I due giovani hanno pagato cara la loro coerenza evangelica e la fedeltà alla loro coscienza modellata sul messaggio di Gesù di Nazareth. Furono condannati a morte e la loro esistenza fu stroncata in maniera tragica e feroce. Franz Jägerstätter è stato dichiarato beato nel 2007 da Papa Be- nedetto XVI (un Pontefice tedesco!), mentre per Josef Mayr-Nusser la diocesi di Bolzano ha avviato il processo di canonizzazione.

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