Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

Le periferie europee, una panoramica Quando si pensa agli aspetti proble- matici legati alle periferie urbane ri- torna in mente l’episodio clamoroso degli émeutes (sommosse) nella ban- lieue di Parigi. Il 27 ottobre del 2005 a Clichy-sous-Bois, un comune pochi chilometri a est di Parigi due adole- scenti muoiono fulminati mentre si nascondono nella cabina del trasfor- matore della Edf, la società francese dell’energia, tentando di sfuggire alla polizia. In seguito alla diffusione della notizia scoppia una serie di di- sordini che durerà tre settimane, al- largandosi anche ad altre periferie del Paese. Il bilancio finale sarà di quasi tremila arresti, oltre cinquanta poliziotti feriti e circa novemila auto- mobili date alle fiamme, numeri che fanno della rivolta la più grande che si sia verificata nelle città francesi dal maggio del 1968. Gli insorti sono quasi tutti di origine africana. Le no- tizie degli scontri francesi hanno una grande risonanza mediatica interna- zionale e portano alla ribalta della cronaca i temi del disagio e dell’e- marginazione nella banlieue fran- cese raccontati in film come La haine (L’odio) di Mathieu Kassowitz (1995). Le altre capitali europee non sono queste aree periferiche. La periferia come era intesa negli anni Cinquanta e Sessanta era spesso una terra di nessuno ai margini delle grandi città dove gli immigrati interni, che lascia- vano le aree rurali italiane per le grandi città dove sorgevano le indu- strie, potevano insediarsi, comprare un piccolo pezzo di terra e comin- ciare a costruire piano piano una casa; oppure erano una sorta di anti- camera, un posto nel quale appog- giarsi fino a quando i risparmi fos- sero stati sufficienti per potersi per- mettere una casa in quartieri più centrali oppure, nei decenni succes- sivi agli anni Settanta, in zone sem- pre esterne ma residenziali, a volte anche di lusso. Oggi la situazione è in parte cam- biata: la marginalità sociale ed eco- nomica non corrisponde più così net- tamente alla distanza dal centro e le sacche di marginalizzazione sono di- stribuite sia verso l’esterno della città sia negli spazi cittadini più cen- trali, se è vero che a Milano una ba- raccopoli era sorta nella zona di Porta Romana (a un paio di chilome- tri dal Duomo), mentre a Roma nel 2012 è stata smantellata una bidon- ville lungo i binari della ferrovia nei pressi della stazione Ostiense, a meno di tre chilometri dal Colosseo. Gli insediamenti informali sono uno degli aspetti – forse il più estremo – che accompagnano il disagio sociale, la povertà e la marginalizzazione, non l’unico. Bidonville e periferia non sono necessariamente sovrapponi- bili, né c’è una corrispondenza totale fra marginalità socio-economica e nazionalità straniera. estranee a questo genere di tensioni. Nel 2011, dopo l’uccisione a Londra di un ventinovenne da parte della polizia nell’ambito di un’indagine sui crimini da arma da fuoco all’interno della comunità nera, un’ondata di violenza e saccheggi scuote la Gran Bretagna partendo dai quartieri lon- dinesi di Tottenham e Brixton e estendendosi poi ad altre aree della città e del Paese. Mentre il governo e le forze dell’ordine attribuiscono i di- sordini a criminali e teppisti, diversi osservatori indicano fra le cause an- che il disagio sociale, la disoccupa- zione e la povertà che si stanno diffondendo a seguito della crisi fi- nanziaria e delle politiche economi- che del governo britannico. Un servizio della Bbc del febbraio 2012 illustra poi la realtà degli slums ai margini di Londra, mostrando una delle zone a ovest di Londra dove im- migrati illegali provenienti prevalen- temente dallo stato indiano del Punjab vivono in circa 2.500 casette per la maggior parte abusive, a volte prive di acqua ed elettricità, in cam- bio delle quali pagano affitti che arri- vano anche a ottocento sterline al mese. Attualmente, gli insediamenti illegali a Londra sono, secondo le stime, circa diecimila. Cooperando… 62 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 © AfMC/Soldati # Qui a destra: foto datata di una fa- vela a Rio de Janeiro, in Brasile, e vista aerea della grande banlieue a Nord di Parigi, vicino alla foresta di Montmorency.

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