Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014
riduzione del ruolo dello Stato. Questa impostazione ha pro- dotto un allontanamento degli estremi: una ristrettissima classe ricca sempre più ricca e una affollatissima classe povera sem- pre più povera. Negli ultimi 25 anni, dominati dal pensiero unico della globalizza- zione neoliberista, la piramide della stratificazione sociale (che è sempre esistita) si è trasformata nella piramide delle disugua- glianze. O dell’ingiustizia, se si vuole attribuirle un significato più politico. Questo è avvenuto e sta avve- nendo al Sud (che già partiva da condizioni di svantaggio) come al Nord. «La globalizzazione sta contri- buendo in misura significativa a far crescere la disuguaglianza» ha scritto Joseph Stiglitz 17 , pre- mio Nobel per l’economia 2001. Ricchi (alla faccia della crisi) Se non si vede o non si vuole vedere la realtà, allora si può fare riferi- mento a statistiche ufficiali. Ebbene, tutti i dati - indipendentemente dalla fonte di provenienza (come ve- dremo) - mostrano con evidenza quanto affermato: il modello neoli- berista ha portato alla globalizza- zione dei profitti ma certamente non dei diritti. La crisi, iniziata (ufficialmente) nel- l’agosto del 2007, ci scorre quotidia- namente davanti agli occhi con i nu- meri dei disoccupati e storie di ordi- naria disperazione. Tuttavia, il mondo dell’economia neoliberista è pieno di sorprese. Come dimostra il 2013 Credit Suisse Global Wealth Re- port . L’annuale rapporto della banca svizzera racconta - con dovizia di dati e grafici - che la ricchezza glo- bale ha raggiunto i 241 trilioni 18 di dollari, record di ogni tempo. Ri- spetto all’ultimo anno c’è stato un aumento del 4,9% (e del 68% ri- spetto al 2003). Gli analisti ci dicono che il 9% della popolazione mon- diale possiede l’83% della ricchezza globale. O ancora che 32 milioni di persone - pari allo 0,7% della popo- lazione adulta del pianeta - possiede il 41% della ricchezza totale. La si- tuazione è ben riassunta nella global wealth pyramid , la piramide della ricchezza globale. Il rapporto di Credit Suisse dà i nu- meri e spiega alcune dinamiche. Non si sbilancia in giudizi etico-mo- rali e men che meno contesta il si- stema. Diversamente da quanto fa Zygmunt Bauman: la ricchezza di po- chi - dice il famoso sociologo - non avvantaggia tutti, come leggenda vorrebbe. «In quasi tutto il mondo la disuguaglianza sta aumentando ra- pidamente, e ciò significa che i ric- chi, e soprattutto i molto ricchi, di- ventano più ricchi, mentre i poveri, e soprattutto i molto poveri, diven- tano più poveri» 19 . Abbiamo visto la ricchezza globale e la sua crescita a dispetto della crisi. Ora è interessante capire in che mani essa sia concentrata. Esistono molte indagini statistiche al riguardo. La più famosa è senz’altro quella stilata annualmente dalla rivi- sta Forbes . A marzo 2013 è uscita la sua annuale lista dei miliardari, con questo sobrio sommario: «I nomi, i numeri e le storie dietro le 1.426 persone che controllano l’economia del mondo» 20 . Anche la periodica ri- cerca Capgemini/ banca Rbc con- ferma la crescita degli individui ad alto patrimonio (Hnwi, in sigla in- glese), sia in numero (12 milioni di individui, +9,2% rispetto al 2011) che in ricchezza posseduta 21 . Tuttavia, può essere molto più inte- ressante osservare quella stilata - si chiama Hurun Report - dalla Cina, paese comunista e seconda potenza economica mondiale. Va ricordato che il 14 marzo 2004 Pechino ha introdotto nella propria Costituzione del 1982 un emenda- mento (il IV) che - nel suo articolo 6 (sono 13 in totale) - afferma: «La proprietà privata è inviolabile. Lo Stato, secondo quanto stabilito dalla legge, protegge il diritto dei cittadini alla proprietà privata e all’eredità sulla stessa». Secondo l’ Hurun Report , nella Cina del 2013 il numero dei milionari - dove per milionario si intende una persona con minimo 10 milioni di yuan (pari a circa 1,2 milioni di euro) 22 - ha raggiunto la cifra di 1,05 milioni, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Il numero dei miliardari cinesi - intesi come persone con almeno un mi- liardo di yuan (121,6 milioni di euro) - è invece passato a 11.380, con un incremento di 1.120 ri- # Qui accanto : la piramide della ricchezza globale, ribattezzata «piramide dell’ingiustizia», con la grande maggioranza della popola- zione alla base, in cima la gran parte della ricchezza. A destra : la copertina dell’«Hurun Report» (Cina). Sotto : senzatetto nelle strade Usa. DIRITTI © Paolo Moiola
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