Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014
DOSSIER MC LA SCUOLA GENNAIO-FEBBRAIO 2014 MC 43 A rriviamo al Liceo scientifico Copernico sotto una pioggia incessante. Ad attenderci c’è il preside dell’Istituto, Carmine Percuoco, al secondo anno di mandato ma con 40 anni di esperienza come docente di storia e filosofia e 25 anni di insegnamento allo stesso Liceo Copernico. Gli domandiamo una fotogra- fia del quadro sociale e didattico degli studenti e della scuola: «Se 20 anni fa entrando in una classe si poteva pensare di ricevere attenzione da 2/3 degli studenti, oggi gli interessati si riducono a 5 o 6. La realtà esterna è molto più distraente, ci sono tante cose interessanti da fare e da apprendere. La scuola rimane, tuttavia, fonda- mentale. Stare in una classe, rapportarsi con un gruppo di pari, vivere i processi legati all’istruzione sono condi- zioni uniche che all’esterno non si possono imparare. Si osserva negli studenti di oggi un impoverimento del lin- guaggio, un’incapacità di leggere ad alta voce e di com- prendere il testo. Mancano “abitudini” che, partendo dai primi anni d’infanzia e dal substrato culturale e fa- miliare di cui si è nutrito il ragazzo, si trasformino in “attitudini”. Manca inoltre un’ alfabetizzazione emo- tiva, cosa di cui gli studenti hanno un gran bisogno, ma che si scontra con un limite storico di pregiudizio nei confronti di tutto ciò che riguarda la psiche». Spesso si parla di intercultura nelle scuole primarie. Cosa accade invece negli anni delle superiori? «I primi ragazzi che arrivavano dalla Romania avevano una re- sistenza e una caparbietà incredibile che, nel giro di 2 anni, li aiutava a recuperare il gap linguistico rispetto ai compagni. Dal punto di vista didattico alcuni studenti FRAGILI, SPAVALDI, IRRIVERENTI, CREATIVI DI G ABRIELLA M ANCINI Oggi la realtà esterna alla scuola è molto più distraente che in passato. Catturare l’attenzione degli studenti è un’impresa difficile. A ciò vanno aggiunti genitori troppo spesso presuntuosi e intolleranti nei confronti degli insegnanti: «Il compito di mia figlia era da 8!». A COLLOQUIO CON PRESIDI E INSEGNANTI © Vito Mele, Liceo Copernico
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