Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014
Alcune notizie di cronaca ci raccontano ancora di geni- tori che, davanti a una classe con un numero di stra- nieri troppo elevato, ritirano i figli o chiedono il loro spostamento in un’altra sezione. I nuovi italiani e la soglia del 30% Per fare chiarezza sull’entità della questione, chie- diamo a Concetta Mascali, dirigente scolastico per il secondo anno alla scuola primaria Michele Lessona di Torino, con un precedente incarico come referente per l’intercultura presso l’Ufficio scolastico regionale, di raccontarci la sua esperienza. L’Istituto Michele Les- sona è situato nella zona di Porta Palazzo, da sempre «MIO FIGLIO... MAI IN QUELLA CLASSE! » DI G ABRIELLA M ANCINI LA SCUOLA INTERCULTURALE Sono 760 mila (su 9 milioni in totale) gli studenti non italiani nelle nostre scuole. Una classe multietnica può offrire grandi opportunità grazie agli stimoli derivanti dalle diversità culturali e alle opportunità che produce un ambiente plurilinguistico. Occorre però saperlo spiegare alle famiglie per evitare rifiuti quasi sempre immotivati. «L’ insegnamento in una prospettiva inter- culturale richiede di assumere la diver- sità come paradigma dell’identità stessa della scuola, occasione privilegiata di apertura a tutte le differenze», così scrivevano nel 2007 il ministero dell’Istruzione e l’Osservatorio nazio- nale per l’integrazione degli stranieri. Partendo da que- sta riflessione e considerando che, secondo i dati uffi- ciali pubblicati dal ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2011/2012, gli studenti stranieri raggiungono la soglia di 755.939 (su un totale di 9 milioni), oggi in che misura si sta lavorando sull’aspetto dell’inclusione interculturale? © Gabriella Mancini
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