Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

L a cura offerta dai consigli di Giuseppe Allamano vuole essere un rimedio dolce, se non altro per- ché proprio la dolcezza era una delle qualità principali del nostro Fondatore, come venne del resto raccontato da chi ebbe modo di incontrarlo di persona. Certamente, come tutti i rimedi, anche questa cura potrà lasciarci in bocca il sapore non gradito di una medicina, ma pensiamo che, se davvero potrà farci bene, il gioco varrà la candela. Il beato Allamano, ce l’a- vrebbe somministrata con uno zuccherino, giusto per darci un incoraggiamento, una spinta a fare bene, me- glio o diversamente. Devo dire che non mi piace definire questi pensieri come dei «comandamenti». Innanzitutto perché estra- polati come sono da un contesto più ampio perdono obbligatoriamente la loro forza coercitiva; non appar- tengono a nessun codice. In secondo luogo perché l’in- segnamento spirituale di Giuseppe Allamano è caratte- rizzato da un approccio molto dialogico ed esperien- ziale in cui il «si deve fare così» o il «non si deve fare così» non nascono tanto dall’esigenza di imporre una dottrina, quanto e soprattutto dalla comunicazione di un’esperienza di vita, la sua o quella dei suoi punti di ri- ferimento: Cristo, la Madonna e i Santi, iniziando da suo zio, San Giuseppe Cafasso. Questo approccio mi sembra molto moderno e attuale. Forse è per questo che, in un’epoca in cui ogni tipo di autorità viene messa in dubbio, e quella ecclesiale in particolar modo soffre la sindrome dell’abbandono, la figura dell’Allamano continua ad attirare le persone, anche al di fuori della vita religiosa o del sacerdozio. Il suo understatement , tipico del piemontese doc quale lui era, lo rendeva una persona affabile e disponibile ai suoi contemporanei e continua a renderlo tale a noi. A tutti, ieri e oggi, Giuseppe Allamano propone il suo primo Consiglio, la prima e fondamentale medicina per l’uomo contemporaneo: «Cercate Dio solo e la sua santa volontà» . I dieci consigli («pillole») contro il logorio della vita moderna che, a partire da questo mese e per tutto l’anno, MC vi offre, sono anche conosciuti come «I dieci comanda- menti» dell’Allamano. Nati dalla creatività di mons. Luis Augusto Castro (missionario della Consolata e arcivescovo di Tunja, Colombia) essi riassumono in poche parole il pensiero del nostro Fondatore. La sintesi che ci propon- gono non è sicuramente esaustiva. Del resto, come potrebbero dieci frasi esaurire il pen- siero di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’apostolato diocesano e alla missione? Sono però dieci passwords che colpiscono per la loro brevità e immediatezza, e offrono una chiave di accesso all’umanità e alla spiritualità di un santo prete, come fu senza ombra di dubbio Giuseppe Allamano. Va detto inoltre che lo spirito di questi brevi articoli non è tanto quello di spiegare il pensiero del nostro Fondatore, quanto quello di partire da alcuni suoi spunti per offrire una scintilla di spiritua- lità missionaria che possa illuminare la nostra quotidianità. «Contro il logorio della vita moderna» era il motto che reclamizzava anni fa un noto li- quore digestivo. La vita contemporanea non ha certamente diminuito il suo impatto deva- stante sui nostri sistemi gastrici, né ha contri- buito a migliorare la qualità delle nostre rela- zioni. Va da sé che, forse, il nostro logorio esi- stenziale vada affrontato con qualcosa di di- verso di un digestivo, qualcosa che tocchi alla radice il malessere del quotidiano che ci sfida impedendoci di raggiungere la serenità nella quale vorremmo essere immersi. Fermo re- stando che la perfetta felicità è un obiettivo che raggiungeremo a tempo debito, viene da chiedersi se, in materia spirituale, sconfiggere le amarezze con qualcosa di amaro sia il rime- dio più adatto. 32 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 Pillole « Allamano» contro il logorio della vita moderna 1. CERCATE DIO SOLO E LA SUA SANTA VOLONTÀ a cura di Ugo Pozzoli

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