Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

30 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 VOLONTARIATO stenerli di tasca propria», spiega Manuela Moreira, 63 anni e 14 di volontariato. «Perciò noi interve- niamo per i più bisognosi, su segna- lazione dei servizi sociali, fornendo ad esempio le protesi per le donne operate al seno o per i pazienti la- ringectomizzati e stomizzati, i far- maci e i macchinari per gli ospedali. Finanziamo anche la formazione e la ricerca erogando borse di studio destinate a medici e infermieri, e acquistiamo libri e riviste per le bi- blioteche degli ospedali». A caccia di fondi Per fare questo la Lpcc mette in campo diverse strategie di raccolta fondi. Ogni anno, ad esempio, dal 31 ottobre al 3 novembre vengono de- dicati quattro giorni alla raccolta in piazza, che vede coinvolto tutto il Portogallo. «Le persone rispondono con generosità al nostro appello, perché la Liga è molto conosciuta e apprezzata», dice Manuela. Tant’è vero che, pur contando su un nu- mero di volontari relativamente contenuto (400 a Lisbona, e circa 3.700 in tutto il Paese), la Liga riesce a mettere ogni anno più di 500.000 euro a disposizione degli ammalati. «La maggior parte degli introiti pro- viene proprio dalla raccolta in strada», osserva Maria Graça Al- meida, «poi abbiamo i finanziamenti di aziende e associazioni, i lasciti te- stamentari e l’equivalente di quello che è il 5x1000 in Italia. Un’altra pic- cola entrata è rappresentata dagli eventi sul territorio (spettacoli, ven- dita di artigianato, ecc.) e dalle quote sociali che versiamo noi vo- lontari: ci viene richiesto un contri- buto minimo di 15 euro l’anno, ma c’è chi mette molto di più». A riprova dell’alta considerazione di cui godono i volontari in Portogallo, ci sono le modalità in cui vengono «ufficialmente» inseriti nella Liga: dopo un corso base e un tirocinio che dura dai 9 ai 12 mesi (ogni tre mesi in un ospedale oncologico di- verso) si svolge la cerimonia di con- segna dei camici con cui i neo vo- lontari presteranno servizio. Eb- bene, spiega Branca Maria, «questa cerimonia assume i toni di una vera e propria festa nazionale, è un mo- mento di gioia e solennità, cui par- tecipa ogni anno anche la moglie del presidente della repubblica». «In Italia il volontariato non è al- trettanto valorizzato, e i nostri vo- malati o il momento del caffelatte, «cioè portiamo in reparto bevande calde e biscotti per i pazienti» spiega Eugénia Cunha Ferriera. «Questo è un modo per rompere il ghiaccio, per creare un primo rap- porto con i degenti o, nel caso dei bambini, con i genitori, offrendo loro un momento di sollievo e per- mettendogli di allontanarsi per un po’ sapendo che accanto ai loro pic- coli rimaniamo noi». A differenza di quanto avviene in Italia, però, la Liga portuguesa con- tra o cancro deve provvedere an- che ad altri bisogni dei malati, oltre a quelli relazionali e di supporto im- mediato. «Da noi il servizio sanitario pubblico non fornisce tutto, molti strumenti e prestazioni sono a pagamento, e per tanti cittadini è impossibile so- # Qui a destra : le volontarie incon- trano i volontari Avo di Chieri. Qui sotto : Manuela con un’infer- miera dell’ospedale di Cuneo. Pagina a fianco : foto di gruppo con i volontari Avo di Savigliano.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=