Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014
I numeri La Liga Portuguesa contro il cancro 1941 l’anno di nascita 3.700 i volontari in servizio sul territorio nazionale 29 campagne di prevenzione, 26 convegni e 11 pubblica- zioni per promuovere e sensi- bilizzare sulla salute 244.867 mammografie realizzate nel 2012 (in 25 unità mobili e 3 fisse) 4.500 accompagnamenti annui ai consulti psico-oncologici 36.000 alunni di scuole pri- marie e secondarie incontrati in 260 iniziative di (in)formazione 524.000 euro spesi nel- l’anno per acquisto di farmaci, protesi, trasporti, alimenti per i malati. www.ligacontracancro.pt L’AVO Piemonte 2002 l’anno di nascita del coordinamento tra tutte le Avo piemontesi 3.000 i volontari in servizio sul territorio regionale 350.000 le ore annue di presenza gratuita accanto ai malati e alle loro famiglie 17 le sedi principali e 17 le sezioni distaccate 36 i Comuni piemontesi dove l’Avo è presente 65 le strutture sanitarie dove si svolge il servizio www.avopiemonte.ideasolidale.org 28 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 VOLONTARIATO Un’Europa dalla base «Questo gemellaggio tra associa- zioni europee è stato possibile gra- zie a un progetto dell’Unione Euro- pea, il progetto Grundtvig Life (= esperienza sul campo)» spiega Leo- nardo Patuano, presidente dell’Avo Piemonte, «destinato agli over 50 e basato sull’idea che il volontariato rappresenti una forma importante di apprendimento “non formale”, da sostenere attraverso il dialogo tra soggetti simili operanti in realtà e con prassi diverse». Un’iniziativa interessante che dimostra come l’unità dell’Europa non passi solo per il tramite degli interessi econo- mici comuni, come è avvenuto di recente nei casi Telecom (con la Spagna) e Alitalia (con la Francia), ma possa costruirsi attraverso i le- gami sociali e la cittadinanza attiva. Ma perché dal Portogallo hanno mandato tutte donne? «È stato un caso, inizialmente doveva esserci anche un collega ma all’ultimo ha avuto un problema familiare e ha dovuto rinunciare, così sono suben- trata io» racconta Eugénia Cunha Ferreira, 58 anni, di cui 7 al servizio dei malati oncologici in ambito pe- diatrico. «In effetti però l’80 per cento dei membri della Lpcc sono donne, come ho visto anche nel caso del- l’Avo; probabilmente il motivo è culturale, le donne sono più “abi- tuate” ad accudire e a prendersi cura degli altri». Un impegno per la nazione Nelle tre settimane trascorse in Ita- lia le ospiti portoghesi hanno incon- trato le diverse realtà ospedaliere - ma anche case di riposo, centri diurni, hospices ecc. - dove operano i volontari dell’Avo, spaziando su tutto il territorio piemontese (da To- rino a Borgomanero, da Cuneo ad Arona) e affiancando i volontari in servizio nei vari reparti: oncologia, pediatria, ginecologia, geriatria… «L’esperienza dei volontari qui e nel nostro paese non è del tutto equiparabile, perché in Italia si in- terviene in ospedali “generalisti” mentre noi ci troviamo in ospedali specializzati nel settore oncolo- gico» nota Graça. «Tuttavia - sotto- linea Branca Maria Baptista, nella Lpcc da 18 anni - il servizio svolto è sostanzialmente lo stesso: si tratta di fare compagnia alle persone ma- late e alle loro famiglie facendole sentire accolte, ascoltate, attra- verso l’offerta di un sorriso, di una carezza, di una parola gentile…». La Lpcc svolge anche servizi partico- lari, come il dono dei fiori agli am- # Pagina precedente: Eugenia Cunha Ferreira, Graça Almeida, Branca Maria Baptista e Manuela Moreira con Miranda Panero (centro), presidente Avo Chieri, di fronte al duomo di Chieri. # Sopra : le volontarie portoghesi in visita a una casa di riposo nel torinese. # Pagina a fianco: Leonardo Pa- tuano, presidente Avo Piemonte, e il manifesto dello scambio eu- ropeo all’ospedale Regina Mar- gherita di Torino.
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